Sardegna sempre più povera. Report su povertà ed esclusione sociale in Sardegna della Delegazione regionale Caritas avviene in vista della terza Giornata mondiale dei Poveri istituita da Papa Francesco. Il contesto socio-economico è drammatico.

 

I dati Istat sottolineano che, mentre a livello nazionale tra il 2017 e il 2018 si è registrata una diminuzione della povertà relativa (dal 12,3% all’11,8%), in Sardegna è aumentata di due punti percentuali, passando dal 17,3% del 2017 al 19,3% del 2018. Emerge quindi un’economia regionale ancora in affanno, con una crisi che permane, nonostante qualche timido segnale positivo relativo all’occupazione giovanile. Inoltre, c’è un altro dato che non passa inosservato: la povertà demografica che preoccupa il mondo ecclesiale: tra il 2007 e il 2018 c’è stato un deficit di oltre 26.000 unità, generato in particolare da un saldo naturale, dal 2010, costantemente negativo. Anche in Sardegna è da porre l’accento su un’accresciuta disuguaglianza in questi anni di crisi sia tra categorie sociali (più ricche da un lato e molto povere dall’altro) sia tra generazioni. 


L’aumento della povertà relativa nell’Isola va di pari passo con l’aumento del numero delle persone che si sono rivolte alle Caritas della Sardegna. In base ai dati dei Centri d’ascolto delle 10 Caritas sarde nel 2018 si è riscontrato un aumento dell’11,7% rispetto all’anno precedente. Sono state 7.903 le persone ascoltate una o più volte nei Centri Caritas nel 2018. Si tratta soprattutto di italiani (66,0%). Gli immigrati sono oltre 2.500, di nazionalità senegalese, nigeriana, marocchina e romena, il 40,0% di questi si è rivolto ai Centri d’ascolto della Caritas di Cagliari.

 

Complessivamente, le persone che si sono rivolte alla Caritas sono per lo più di sesso maschile e hanno un’età media di 45 anni. Si tratta di persone che vivono per lo più in famiglia. Da sottolineare che, per la prima volta, la quota proporzionale delle persone celibi o nubili risulta maggiore rispetto a quella dei coniugati (cresce anche in Sardegna il fenomeno delle coppie di fatto, spesso con figli). 

 

Un altro dato rilevante è che chi possiede un titolo di studio superiore riesce a difendersi meglio dalla povertà. Resta alta la quota di coloro che hanno un livello di studio basso o medio-basso (81,1%), diminuendo proporzionalmente la quota di coloro che hanno un titolo di studio più elevato (laurea, diploma universitario). Coloro che rivolgono richieste di aiuto alla Caritas sono per lo più senza lavoro: nel 67% dei casi non l’hanno mai avuto o l’hanno perso. Allo stesso tempo, il sussistere dell’11% e del 7,3%, rispettivamente di occupati e pensionati, dimostra che, anche nei casi in cui c’è qualche forma di reddito, si fatica a far fronte alle spese della vita quotidiana. 

 

Le persone che si rivolgono alla Caritas lo fanno per problemi economici, nei casi in cui non si ha alcun ingresso o si possiede un reddito che non consente di far fronte alle esigenze quotidiane. Poi ci sono gli utenti che hanno problemi legati all’occupazione (disoccupazione o lavoro precario) e quelli con problemi familiari, causati per lo più da separazioni e divorzi, anche se, in questi ultimi anni, è cresciuta la difficoltà di alcune famiglie a fronteggiare le spese dovute a problemi di salute. Non mancano le persone che hanno difficoltà abitative, senza casa o condizioni precarie. A seguire le problematiche registrate dai cittadini stranieri e i problemi di istruzione. 


Le richieste degli utenti del servizio riguardano soprattutto beni e servizi materiali, in lieve flessione rispetto al 2017 (in particolare viveri: sia alimenti confezionati che accesso ai servizi di mensa). Sussidi economici in lieve aumento rispetto all’anno precedente (per lo più aiuti per il pagamento di bollette e tasse). Poi ci sono le richieste di tipo sanitario, anch’esse in aumento, caratterizzate per lo più dalle richieste di risorse economiche finalizzate al pagamento di farmaci e cure mediche. Inoltre, sono da segnalare le richieste legate alle problematiche abitative - per lo più legate agli sfratti - e quelle relative all’occupazione.

 

Sono tante le iniziative benefiche promosse per far fronte alle esigenze dei più bisognosi. Oggi, dalle 9 alle 21, si svolgerà la 23esima edizione del Miracolo di Natale. A Cagliari si terrà nella maestosa scalinata di Bonaria ma tra le novità dell’edizione 2019, c’è anche il coinvolgimento di altri Comuni sardi. L’evento si svolgerà in contemporanea anche a PortoTorres, Sassari, Olbia, Bosa, Iglesias, Decimomannu, Guasila, Domusnovas, Villacidro, Villaputzu, Monserrato, Selargius, Sestu, Quartucciu e Quartu Sant’Elena. 

 

Tutti insieme daranno vita a un importante gesto concreto di sensibilità nei confronti di chi vive in una situazione di difficoltà economica. Promotori della giornata Gennaro Longobardi insieme a don Marco Lai (direttore Caritas diocesana di Cagliari) e l’arcivescovo monsignor Arrigo Miglio.