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Le controversie continuano a infiammare la Sardegna, dove otto siti sono stati identificati dalla proposta della Carta nazionale delle aree idonee (Cnai) come possibili location per il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi all'interno di un parco tecnologico.
Tra i 51 siti individuati nel dicembre 2023 si trovano località come Albagiara, Assolo, Usellus nell'Oristanese, Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Villamar, Setzu, Tuili, Turri, Ussaramanna, Nurri, Ortacesus e Guasila.
Il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica ha avviato ieri la fase di scoping prevista dalla procedura di valutazione ambientale strategica, scatenando le reazioni dei sindaci locali.
Il sindaco di Mandas, Umberto Oppus, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Regionale Piero Comandini e a tutti i capigruppo chiedendo un incontro urgente con i sindaci dei comuni coinvolti per "esprimere una posizione unitaria contro la proposta di includere il territorio di Mandas e degli altri comuni sardi individuati come possibili sedi del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi".
"Per quanto concerne questa amministrazione comunale - si legge -si ribadisce quanto già deliberato all'unanimità dal Consiglio comunale in precedenza e si procederà ad una nuova convocazione per chiedere lo stralcio dell'area di Mandas, insieme a tutte le altre aree della Sardegna, anche dal rapporto preliminare".
"L'Isola dice no alle scorie radioattive e Nurri dice no alle scorie radioattive. Prosegue l'iter autorizzativo per l'individuazione del sito per deposito delle scorie radioattive - tuona su Facebook il sindaco di Nurri, Antonello Atzeni -. Noi continueremo a dire no al deposito delle scorie radioattive, in tutte le forme e in tutti modi. Puntualmente a fine anno ci arrivano gli auguri buon anno".