Le spoglie dello scultore nuorese Francesco Ciusa, autore della “Madre dell’ucciso” sono custodite nella Chiesa di “Santu Caralu”, uno dei gioielli dell’antico rione di  “Santu Predu”.

“Santu Caralu” dal 1996 è anche il nome di una delle più apprezzate espressioni di canto a tenore della Barbagia che ha raccolto una parte del repertorio che mette insieme lingua e poesia in un lavoro discografico edito nel 2002 dal titolo “Bolos d’amistade”.

Il sodalizio, formato da Pino Bosu (voce), Michele Fronteddu (mezza voce), Giorgio Sedda (basso), Alessio Sanna (contra), è nato con lo scopo di riscoprire e valorizzare le antiche tradizioni sarde e in parmticolare quelle che nel canto a tenore trovano radici solide e lucida aderenza.

Per festeggiare il primo ventennale che ripercorre la loro storia, i componenti dell’Associazione Culturale hanno organizzato per sabato 8 agosto, in Piazza Sebastiano Satta, un grande evento che passa in rassegna le espressioni etnico-musicali più arcaiche della Sardegna.

Parteciperanno i seguenti gruppi: Santa Sarbana di Silanus, San Gavino di Oniferi, Ulianesu di Oliena, Durgalesu di Dorgali, Battor Moros di Fonni, Nunnale di Orune, Orgolesu di Orgosolo, Su Cunzertu Abbasantesu, e le formazioni di ballo “Sos Canarjos” di Nuoro, Tradizioni Popolari di Galtellì e Su Gologone di Oliena. Aprirà la serata il Tenore Santu Caralu di Nuoro.

In concomitanza con l’evento culturale,  fin dalla mattina ci saranno le esposizioni dei prodotti tipici dell’artigianato e dell’enogastronomia nuorese. L’ingresso è gratuito.

Nella foto “Thenores”, opera realizzata da Adolfo Floris a Cagliari nel 1941.