“Per la prima volta Sassari ha il riconoscimento di centro di II livello, esattamente come Cagliari: non si può pensare che le due realtà facciano le stesse prestazioni, considerato che i bacini demografici che coprono sono differenti (500 mila abitanti per Cagliari, 350 mila per Sassari), ma chiedo anche a voi di avere una visione complessiva, regionale della sistema-sanità”.

Lo ha affermato l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, intervenendo questa mattina, a Sassari, alla Conferenza dei Sindaci. L’assessore ha richiamato i principi che stanno alla base della Riforma della rete ospedaliera, sulla quale si sta confrontando negli incontri in tutti i territori.

“Abbiamo – ha detto l’assessore – un modello organizzativo incentrato sull’ospedale, ma questo non serve per tutte le soluzioni. Non stiamo ragionando in termini ragionieristici, né sposando a piè pari quanto indicato dalla normativa nazionale: se così fosse, dovremmo chiudere molti dei cosiddetti piccoli ospedali, tra gli attuali ventinove. Noi non stiamo facendo classifiche, ma classificazioni basate sui volumi di prestazioni e sugli esiti, oltre che sulla popolazione. Stiamo lavorando per mettere in rete i servizi”.

L’esponente dell’esecutivo ha aggiunto che “al termine di questi confronti, trarremo le conclusioni, perché niente è definitivo. Sarà, quindi, la Giunta a fare le sue scelte”.

Passando rapidamente in rassegna i punti contenuti in un documento presentato dai Sindaci del Distretto, l’assessore ha affermato che “di Sassari avrà il suo polo pediatrico, con 43 posti tra Sassari e il Presidio ospedaliero di Alghero e Ozieri. Per quanto riguarda la radioterapia, nessuno ha mai parlato di toglierla a Sassari, che lavorerà in rete con il Businco di Cagliari. Quest’ultimo è ormai consolidato come centro regionale di riferimento anche per l’oncoematologia, essendo quello più vicino ai parametri nazionali sui bacini”.

Per quanto concerne la breast unit, l’assessore ha rassicurato sul fatto che ci sarà anche a Sassari in capo all’Azienda ospedaliero-universitaria e si sta lavorando sull’integrazione dei percorsi di cura, dalla diagnosi alla riabilitazione.

C’è stata un’apertura anche sulla chirurgia toracica (che ora Sassari non ha) e l’invito a vedere in termini di accrescimento la collaborazione con il Mater Olbia: “non va visto come un ennesimo ospedale privato –  ha detto l’assessore – ma come una struttura integrata con la nostra rete”.

Arru ha chiuso con l’impegno a trovare nuove risorse per costruire l’ospedale di Sassari: “Sono pronto ad andare a Roma, con il Presidente Pigliaru, dal ministro Del Rio per chiedere altri soldi e far sì che in tempi rapidi si possa avere un ospedale più moderno e più all’avanguardia”.

Stesso discorso per Alghero, “dove si potrà lavorare a un nuovo ospedale, recuperando 250 milioni, ora fermi a Roma per la mancata approvazione, da parte della Sardegna, della riorganizzazione della rete ospedaliera”.