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Cinque mila studenti in piazza a Cagliari, oltre mille a Sassari e in tantissimi a Nuoro, Oristano, Iglesias e Ozieri per una nobile serie di flash mob e manifestazioni nate dall'opera di sensibilizzazione contro l'inquinamento portata avanti dell'attivista svedese Greta Thunberg.
Milioni di adolescenti in tutto il mondo sono scesi in strada questa mattina, e anche la Sardegna ha dato il proprio contributo alla causa. I cortei sono andati in scena in 130 Paesi nel mondo e in 160 città italiane per lo sciopero globale che chiude la Week for Future, iniziata venerdì scorso e organizzata nelle stesse giornate in cui all’Onu era in corso il vertice sul clima.
Lo stesso ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti ha invitato i presidi a giustificare le assenze dei ragazzi che partecipano. Tanti i temi affrontati dagli impegni green prospettati dalla politica alla difficoltà nel rendere palpabile l’emergenza climatica. Tra le richieste avanzate al ministro dagli studenti italiani più finanziamenti alla ricerca nell’ambito dell’innovazione ecologica e il no alle collaborazioni tra Miur e “aziende inquinatrici”.
Ma è polemica sui social per alcuni slogan comparsi a Oristano (e anche in altre città) durante la manifestazione che ha attraversato le vie della città. Un migliaio di studenti hanno animate le strade del centro cittadino coordinati dal gruppo Oristano Fridays for future. Partenza alle 9.30 da piazza Eleonora. Dopo il saluto e la solidarietà espressa dal sindaco Andrea Lutzu, i giovani si sono diretti verso via Cagliari fino a piazza Manno per tornare infine in piazza Eleonora dove la manifestazione si è conclusa nella tarda mattinata.
Sul contenuto di alcuni striscioni e cartelloni (vedi copertina) il popolo del web ha storto in parte il naso. "Eccessivi", "fuori luogo", "volgari". Questi alcuni dei commenti comparsi su Facebook. "La protesta può e deve essere eccessiva", "giusto provocare", "moralismo gratuito", rispondono dall'altra parte. Voi cosa ne pensate?