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“Ciao Ste, sono passati nove anni e pensare come è assurdo che mani assassine abbiano programmato tutto questo: ucciderti e far sparire il tuo corpo. Non meritavi una morte così e neanche noi meritavamo di perderti così".
Parole struggenti quelle che Francesco Dore rivolge in questa particolare giornata al nipote Stefano Masala. Quel maledetto 7 maggio 2015 il 28enne di Nule fu fatto sparire nel nulla.
Nonostante siano trascorsi nove anni, per la famiglia "resta solo la speranza che un giorno vengano trovati i resti del tuo corpo per consentire una degna sepoltura vicino a tua madre Carmela".
La storia di Stefano è legata all'omicidio di Gianluca Monni, lo studente di Orune assassinato alla fermata del pullman che avrebbe dovuto accompagnarlo a scuola la mattina dell'8 maggio 2015. L’auto di Masala, utilizzata dai killer che colpirono Monni, fu trovata bruciata a una ventina di chilometri da Nule. Di Stefano non si è mai più saputo nulla.
Per l'omicidio dei due giovani sono stati condannati due cugini: vent'anni per Paolo Pinna di Nule (minorenne all'epoca dei fatti), ergastolo per Alberto Cubeddu di Ozieri (21 anni nel 2015). I due delitti furono compiuti per vendetta in seguito a una lite scoppiata tra Pinna e Monni nel dicembre del 2014 a Orune, durante la festa di Cortes Apertas.
Il corpo di Stefano non è mai stato trovato. A giugno 2023, il tribunale di Nuoro ne ha dichiarato la morte presunta.
Di seguito i due servizi realizzati da Sardegna Live. Il primo del 26 maggio 2016, il secondo del 1 dicembre 2021.