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Lo avevano annunciato nei giorni scorsi e così, dopo l’incontro di oggi a Tramatza, i comitati del Movimento Pastori Sardi hanno deciso che il 31 ottobre i pastori saranno a Cagliari per una nuova grande manifestazione.
Il motivo alla base della protesta è spiegato dallo stesso Movimento pastori Sardi che “ancora una volta, si vede costretto a denunciare la vergognosa e scellerata politica che ha lasciato mano libera all'Assessorato all'Agricoltura e ai burocrati, che hanno di fatto invalidato il grande risultato raggiunto dai pastori il 2 agosto. In quella occasione la richiesta era stata chiara: affrontare l'emergenza e soprattutto evitare che le pecore morissero di fame”.
“La Giunta avvertendo il profondo stato di necessità – dice ancora il Movimento - aveva preso impegni sinceri nei confronti della vertenza. Infatti, già a metà settembre i pastori potevano riporre le proprie speranze di affrontare la nuova annata nei 45 milioni di euro trovati per superare il terribile stato di crisi dovuto al crollo del prezzo del latte e degli ultimi due anni gravemente siccitosi”.
“Al momento, però, di inoltrare le domande – precisa il Movimento - i pastori si sono trovati davanti un scoglio che ha dell'assurdo: i soldi saranno vincolati da pesanti controlli atti al recupero coatto da parte dell'INPS dei debiti relativi ai contributi previdenziali e quant'altro. Tale epilogo appare come una beffa: i pastori hanno marciato su Cagliari testimoniando che si stava scegliendo se dare da mangiare alla famiglia o sostentamento alle pecore e oggi si ritrovano braccati da una burocrazia che sembra non avere niente a che fare con la realtà”.
“Il Movimento Pastori Sardi è certo che dietro a questo ennesimo attacco ai pastori ci sono i soliti noti, e il 31 ottobre a gran voce ne chiederanno le dimissioni, in primis quelle dell'assessore all'agricoltura Caria”, conclude il Movimento Pastori Sardi.