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Secondo l’ultima analisi sui “Tempi di pagamento della P.A. nell’Isola”, realizzata dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati Mef del sistema Siope+ dei primi 9 mesi del 2018, sarebbe di 20 giorni il tempo medio impiegato dall’Amministrazione Regionale della Sardegna per saldare i propri fornitori.
Un risultato che colloca l’isola al quinto posto tra le regione italiane più veloci nel pagare le fatture, dopo Lombardia, Toscana, Lazio e Friuli.
«Effettuiamo periodicamente un’attenta azione di monitoraggio e stimolo su questa tematica e fa quindi piacere constatare il forte calo dei tempi di pagamento – ha sottolineato Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna -. Ovviamente parliamo delle Amministrazioni e dei Comuni che sono all’interno della piattaforma del Ministero e che quindi possono essere monitorate. “I 20 giorni della Regione, e i tempi quasi immediati di tanti Comuni virtuosi – ha aggiunto Matzutzi – sono un enorme passo avanti rispetto ai 103 giorni registrati solo di pochi anni fa ma teniamo sempre conto che si tratta dei migliori enti pagatori ovvero una 50ina di enti sardi su 377 e che per questi “virtuosi” ne abbiamo tantissimi altri che, immaginiamo, impiegano ancora mesi e mesi. In ogni caso è la direzione giusta – ha proseguito – ma non saremo totalmente soddisfatti finché tutti i Comuni e tutte le altre Amministrazioni non pagheranno entro i termini di legge. Capiamo che ci siano ancora tante difficoltà finanziarie e organizzative ma non capiamo perché debbano farne le spese i professionisti e le imprese».
Tra i Comuni con oltre 60mila abitanti, il migliore, anche a livello nazionale è Sassari con 13 giorni. Fuori dai tempi imposti dalla Direttiva, Cagliari con 44 e Quartu Sant’Elena con 70 giorni.
Tra i comuni sardi di medie dimensioni in testa per la velocità troviamo Alghero con 13 giorni, seguito da Guspini con 14, Tempio Pausania con 15 e Iglesias, Selargius e Terralba con 17. A Sorso si paga in 18 giorni, a Sinnai in 19, a Olbia in 20, Quartucciu e Arzachena in 21, Porto Torres in 25, Siniscola in 28 e Carbonia nel limite di 30. Fuori dai tempi delle disposizioni della direttiva Villacidro con 31, Nuoro con 41, Ozieri con 46, Assemini con 47, Oristano con 51 e Macomer con 58.
«Le nostre imprese – ha rimarcato ancora il Presidente - hanno bisogno di certezze sul diritto a veder finalmente onorati i loro crediti. Una volta risolto definitivamente il problema dei debiti accumulati in questi anni, per evitare che il fenomeno si ripeta occorre finalmente adottare la compensazione diretta e universale tra i debiti e i crediti verso la PA. La compensazione, prevista tra i criteri della legge delega di riforma fiscale rappresenta la strada più semplice per restituire risorse e serenità agli imprenditori. Confartigianato la indica da tempo. Si tratta di fare leva proprio sulla doppia veste dello Stato: esattore e pagatore, consentendo agli imprenditori la compensazione tra i crediti che vantano nei confronti della Pubblica amministrazione con le imposte e i contributi da pagare al Fisco».
Infine una segnalazione sulla Ragioneria Regionale: «Ci sono, comunque, ancora fenomeni preoccupanti come quello che accade nella Ragioneria Regionale, che si occupa dei pagamenti dell’Amministrazione Regionale – ha concluso Matzutzi – questa è chiusa da novembre e lo rimarrà almeno fino a marzo per via del riaccertamento dei residui. Questo comporta gravi disagi a chi sta attendendo di essere pagato: è una situazione insostenibile».