È diventato virale sui social il monologo recitato da Geppi Cucciari al termine dell'ultima puntata di Splendida cornice, la trasmissione da lei condotta in prima serata su Rai Tre. L'intervento ha celebrato la figura e la storia di Ovidio Marras, raccontata nell'ultimo film di Riccardo Milani dal titolo La vita va così. Il pastore di Teulada negli anni Duemila si oppose alla costruzione di un resort di lusso voluto da una multinazionale, per la realizzazione del quale avrebbe dovuto cedere i suoi terreni sul mare.

"PER MOLTI SIAMO SOLO UN PUNTINO SUL MARE"

«La Vita va cosi – ha esordito Geppi Cucciari accompagnata dalla musica dell'armonica di Moses Concas –. Va che un pastore si mette di traverso e sconfigge uno speculatore che da lontano lo vedeva solo come un puntino rosso. Del resto, per molti, il posto da cui proveniamo è solo un puntino rosso molto grande in mezzo al mare. Un incidente nelle carte geografiche da colonizzare, un posto da scoprire una settimana in vacanza».

"CI CHIEDONO DI SCEGLIERE FRA LAVORO E DECORO"

«Se chiedi a Chat Gpt chi è venuto a fare della Sardegna il proprio dominio finisce i giga – prosegue il monologo di Geppi –. Fenici, cartaginesi, romani, vandali, bizantini, i Savoia sono diventati re di Sardegna ma la casa madre era a Torino. Come se la Fiat avesse la sede ad Amsterdam. E spesso, dei sardi, quante volte lo avete detto, «Ah che fieri i sardi, un popolo antico, fiero».

«Ecco, spesso a questo polo antico e fiero, come al pastore di questa storia vera, Ovidio Marras, è stato chiesto di scegliere tra il lavoro e il decoro. E non abbiamo l’esclusiva. A Taranto, per interposta Ilva, chiedono da decenni di scegliere tra la salute e uno stipendio. La vita va così. Che anche le pale eoliche e gli impianti a energia solare, strumenti che nascono per non inquinare, utili a non finire arrostiti dal sole fra qualche decennio, magari li mettono tutti in un posto, magari un gran bel posto, vicino a un sito archeologico, proprio in quel posto. Perché c'è gente che vuole comprarti la vita come se sul bancone non ci fossero i terreni, ma ci fosse un popolo».

"IL DAVIDE DEI PASCOLI HA VINTO SUL GOLIA DELL'ARROGANZA"

«Allora, siccome noi siamo sardi ma anche orgogliosamente italiani, da quel Davide dei pascoli che vince sul Golia dell'arroganza dovremmo imparare che se tutto ha un prezzo potremmo almeno provare a non andare con il 3x2 della dignità appiccicato sui vestiti. La vita va così ma qualche volta, se ci mettiamo d'impegno, se ci sentiamo di rappresentare qualcosa per tutti, possiamo persino farla andare da qualche altra parte. Intanto, voi, signori, con le tasche troppo piene, cercate di moderarvi. Procurade de moderare».

A concludere il monologo l'esibizione dei Tenore si Neoneli, che hanno interpretato proprio il brano "Su patriotu sardu a sos feudatarios" (Il patriota sardo ai feudatari), conosciuto anche dal suo incipit Procurade de moderare (Cercate di frenare). Il componimento antifeudale fu scritto da Francesco Ignazio Mannu nel 1795, in epoca sabauda, durante i moti rivoluzionari sardi. Da lungo tempo ritenuto un inno popolare nella cultura sarda, a seguito di due proposte di legge, dal 28 aprile 2018 è l'inno regionale della Sardegna.