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La sanità in Barbagia e nel Mandrolisai ormai da diversi anni è al centro delle polemiche degli amministratori locali e la politica dei tagli alimenta continuamente la rabbia dei cittadini e degli operatori del settore che rivendicano il diritto alla salute.
LA PROTESTA Il 7 giugno scorso era stata organizzata una giornata di mobilitazione per scongiurare ulteriori tagli ai servizi del presidio sanitario del Mandrolisai. In piazza sono scesi i sindaci dei paesi della Barbagia e del Mandrolisai e numerosi cittadini. La risposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru era arrivata puntuale: “Non vogliamo chiudere i piccoli ospedali, al contrario abbiamo confermato con l’approvazione della rete ospedaliera che i presidi sul territorio rimangono".
LA SITUAZIONE ATTUALE Oggi però la situazione, secondo quanto sottolinea Efisio Demurtas, rappresentante del Sindacato delle Professioni Infermieristiche NURSIND, è di una gravità inaudita.
<<La divisione medicina già in carenza di personale medico ed infermieristico si trova ad oggi ad avere solo due medici in turno - spiega Demurtas -. Tutte le richieste di sostituzione dei dirigenti medici sono cadute nel vuoto, al momento l'unica cosa da fare è chiudere il reparto, situazione grave e pericolosa per tutta l'utenza della zona. Come se non bastasse la divisione chirurgia ha una grave carenza di personale infermieristico, il reparto viene tenuto aperto solo grazie al grosso sacrificio degli infermieri, il servizio di Radiologia continua a non avere il personale medico in turno. Al momento, infatti, viene garantito solo al mattino dal lunedì al venerdì dai radiologi del San Francesco di Nuoro, mentre il pomeriggio, la notte ed nel fine settimana non si refertano radiografie e non si possono eseguire TAC>>.
Efisio Demurtas sottolinea, inoltre, che “il servizio ambulanze conta solo sulla presenza di 4 autisti, le ambulanze sono vecchie ed obsolete, non c'è un gruppo infermieristico per i viaggi solo grazie al sacrificio ed all'abnegazione dei pochi infermieri in turno si riesce a garantire il servizio. Tutte carenze che espongono gli operatori a gravi rischi medico legali”.
IL BACINO DI RIFERIMENTO Il distretto sanitario ha un bacino di 17 mila persone. Se si considera che fanno riferimento al San Camillo anche molti paesi del Barigadu si arriva a 25 mila cittadini che rivendicano a gran voce il loro diritto alla salute.