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Un 30enne della provincia di Oristano è stato arrestato per maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti della compagna. Secondo quanto riferito dagli agenti, il giovane da anni, quotidianamente, perpetrava condotte aggressive ai danni della ragazza: violenze fisiche e verbali che hanno avuto una continua escalation, sino a quando la povera vittima, dopo aver perdonato innumerevoli volte il compagno, ha deciso di recarsi in Questura a denunciare i fatti.
L’aggressore, perennemente sotto effetto di alcolici, anche con l’utilizzo di oggetti contundenti maltrattava la compagna convivente. Insulti, minacce, violenza verbale e fisica, costringendola a sopportare penose condizioni di vita. Le innumerevoli scenate di gelosia culminavano continuamente in pesanti insulti nei confronti della vittima che, fanno sapere gli investigatori, veniva afferrata per i capelli e malmenata con pugni sul volto, lanci di bottiglie e forti strattonamenti.
Dopo l’ultimo episodio, nel quale la donna è stata selvaggiamente picchiata, la stessa è stata portata presso il locale pronto soccorso, dove le sono state riscontrati traumi, lesioni e fratture plurime al viso, ritenute guaribili in non meno di sessanta giorni; per tali ferite è stato inoltre necessario il trasferimento della stessa in un'altra struttura sanitaria specializzata in interventi di chirurgia maxillofacciale.
L’aguzzino, dopo rapidissime indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica, è stato così sottoposto alla custodia cautelare in carcere disposta dal gip del Tribunale di Oristano e condotto presso la casa di reclusione di Massama, dove verrà sottoposto ad interrogatorio.
Questa è la 24esima misura cautelare che la Squadra Mobile di Oristano esegue, dall’inizio dell’anno 2023, per reati da “codice rosso” quali atti persecutori (nove casi) e maltrattamenti contro familiari e conviventi (quindici casi) che hanno avuto per vittime sempre donne, minori e anziani.
In tutti i casi trattati, trasversali per età e status sociale degli aggressori, oltre alle violenze nei confronti delle vittime fragili, fattor comune è stato sovente l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti.