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Martin Aru condannato a 14 anni, il padre Massimiliano a 10. Così ha stabilito la gup Lucia Perra al termine del processo in abbreviato per l'omicidio di Sandro Picci, risalente al 2016. Accolte, dunque, le richieste del pm che per Aru aveva chiesto 12 anni.
Era il 9 ottobre di due anni fa quando, nel quartiere cagliaritano di Is Mirrionis, l'allora 25enne Aru esplose un colpo di pistola all'indirizzo del 47enne Picci.
Il delitto era maturato in seguito a una discussione su Facebook fra Martin Aru e Mario Macis. Aru aveva affrontato l'avversario fisicamente avendo la peggio.
Il giovane era tornato a casa "impaurito", come da lui stesso raccontato, per le botte ricevute e per aver sentito il Macis pronunciare frasi come: "Andiamo da Sandro a prendere il ferro" e "ora te lo ammazziamo davanti ai tuoi occhi", rivolto alla fidanzata.
Aru, stando a quanto ricostruito, aveva così preso una pistola da casa e, spalleggiato dal padre, era tornato in via Pertusola dove aveva trovato Andrea Macis in compagnia del Picci.
Quest'ultimo, secondo la tesi di Aru, aveva portato la mano alla cintola, come a voler prelevare una pistola, così lui si era difeso aprendo il fuoco prima di fuggire. Poco dopo si era costituito presso lo studio del legale Piras raccontando di non essersi accorto di aver ucciso Picci.