La decisione di tagliare 8 miliardi dalla Legge di Bilancio 2025 sta avendo un impatto significativo sui Comuni italiani, soprattutto quelli più piccoli. Questa misura non minaccia solo i servizi essenziali, ma compromette anche la capacità di pianificare investimenti strategici per il futuro delle comunità locali.

ASMEL, l'Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali, ha nuovamente espresso le preoccupazioni dei sindaci inviando una lettera aperta al Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, il cui intento è quello di sensibilizzare il Governo sulle serie conseguenze di questi tagli che potrebbero mettere in seria difficoltà il tessuto sociale ed economico dei piccoli Comuni. Nella lettera si avanzano anche proposte concrete: "Pur comprendendo le difficoltà di bilancio generali, è possibile scongiurare l’azzeramento di detti contributi destinando al loro rifinanziamento risorse strategiche già disponibili, a partire dai fondi del PNRR non ancora allocati e/o a rischio di rimanere inutilizzati".

L'adesione all'iniziativa è stata prontamente accolta da numerosi sindaci italiani, incluso Francesco Caggiari, sindaco di Bortigali, che si è distinto per essere tra i primi firmatari della Lettera. Questo impegno sottolinea l'urgenza di intervenire tempestivamente per proteggere l'indipendenza e il benessere delle comunità locali. "Non si possono continuare a fare tagli indiscriminati, che colpiscono indistintamente sia i grandi sia i piccoli Comuni. Non chiediamo l’impossibile, ma solo di poter garantire i servizi essenziali - dichiara il sindaco Francesco Caggiari -. Ad esempio, ci troviamo a fare le corse per chiudere il Bilancio Armonizzato, una difficoltà che si sarebbe potuta evitare con una pianificazione annuale delle risorse. Per questo abbiamo condiviso la Lettera Aperta: è necessario trovare soluzioni alternative. Il Fondo Unico, ad esempio, secondo me dovrebbe essere incrementato per consentirci di operare con maggiore efficienza. Non abbiamo nemmeno il tempo di avviare i bandi, complici i tempi stretti e la carenza di personale. Se i fondi fossero stati assegnati all’inizio dell’anno, avremmo potuto organizzarci meglio e rispondere con efficacia alle esigenze delle nostre comunità".