E’ arrivata ieri sera la notizia della svolta: Roma ha autorizzato l’avvio della seconda classe del liceo musicale di Nuoro, una nuova prima classe per l’istituto comprensivo Maccioni del capoluogo barbaricino e via libera anche per la prima delle industriali di Tonara.

La decisione è stata presa dal capo dipartimento del ministero dell’Istruzione Luciano Chieppetta.

Mancata deroga, invece, per l’attivazione della seconda classe aggiuntiva della scuola media Borrotzu di Nuoro e per la prima classe dell’Alberghiero di Desulo.

Ieri mattina a Tonara i negozi hanno abbassato le serrande, le attività che solitamente producono hanno bloccato i macchinari e i bar hanno spento le luci dei locali per unirsi alla protesta degli studenti che rivendicano con forza e determinazione il loro diritto all’istruzione.

«Il mancato avvio della prima classe dell’istituto industriale - dice Costantino Floris, imprenditore tonarese e componente della Presidenza provinciale della  Confesercenti - pone problematiche che obbligatoriamente coinvolgono non solo gli studenti, i loro genitori e gli operatori scolastici, ma anche tutto il comparto socio economico territoriale. La preoccupazione degli imprenditori è dovuta al fatto che si sta evidenziando una strategia a livello nazionale e regionale che, in nome di una presunta razionalizzazione dei servizi, decide di accentrare nelle zone più popolose quelli che sono i supporti insostituibili alla stessa vita umana».

I ragazzi dei vari istituti scolastici hanno marciato per le vie del paese gridando a gran voce la voglia di affermare un loro diritto e contro coloro che vorrebbero negarlo, incuranti di un futuro che passa dall’istruzione e dalla formazione che la scuola deve garantire. Un paese compatto, nel segno della solidarietà. Le chiese di Tonara sono rimaste chiuse in segno di vicinanza al movimento studentesco.

«Dobbiamo essere uniti se davvero vogliamo mantenere la scuola aperta - ha detto padre Giovanni Cuccui, parroco del paese -. Abbiamo partecipato alla manifestazione perché crediamo fortemente nei nostri giovani».

Il corteo si è concluso nell’aula consiliare del Municipio dove si è tenuta un’assemblea popolare. «Abbiamo deciso di chiudere tutte le attività commerciali - ha detto Fausto Sau, titolare di un bar di Tonara - perché vogliamo essere solidali con gli studenti e al di fuori di ogni strumentalizzazione politica».

Si schiera a fianco dei giovani del paese anche Nino Trogu, decano degli assicuratori tonaresi. «Se non dovessero avviare la prima classe delle industriali - dice Alessio Peddes, titolare di uno dei bar che ha aderito alla manifestazione - nel giro di pochi anni la scuola verrebbe chiusa». 

Ieri sera la notizia della svolta.