Alle prime ore di oggi è rientrata agli ormeggi a Oristano la motovedetta di soccorso d’altura CP 307 della Guardia Costiera.

Partita dal porto di Oristano il 27 agosto scorso, la stessa motovedetta e il suo equipaggio di 5 militari al comando del Capo di 1ª classe Alessandro Spissu, dopo due mesi di intensa attività a Lampedusa che li ha visti protagonisti di numerosi interventi di soccorso per la salvaguardia della vita umana in mare, hanno fatto rientro presso la darsena motovedette della Capitaneria di Porto cittadina.

Ad attendere i suoi uomini in banchina, unitamente ai colleghi e ai familiari, il Comandante della Capitaneria di porto di Oristano Erminio Di Nardo che, oltre ai rallegramenti per l’atteso rientro, ha espresso parole di riconoscenza per il prezioso servizio svolto per la salvaguardia della vita dei migranti in fuga dalle guerre e dalle sofferenze.

Risultati eccellenti quelli conseguiti dai marinai “oristanesi”; in particolare, negli oltre due mesi di missione presso la 7ª Squadriglia Guardia Costiera di Lampedusa, la Motovedetta S.A.R. CP 307 ha assicurato costantemente il pronto impiego, risultando impiegata in 32 interventi, nel corso dei quali ha percorso complessivamente 2900 miglia nautiche, con oltre 225 ore di moto, prestando soccorso a ben 571 persone.

La Guardia Costiera Italiana prosegue, senza sosta e con immutato impegno, nel monitoraggio del Canale di Sicilia con motovedette, navi, aerei ed elicotteri insieme ai mezzi delle altre Marine/Corpi di Guardia Costiera dei paesi europei operano, durante le operazioni S.A.R. (ricerca e soccorso), sotto l’attento coordinamento della Centrale Operativa del Comando Generale delle Capitanerie di porto sito in Roma.

Nelle acque del Canale di Sicilia, come nelle acque di tutti i mari che bagnano la nostra Penisola, la Guardia Costiera è impegnata diuturnamente nel nobile compito di salvaguardia della vita umana in mare.