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Raddoppia il numero di centri Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, in Sardegna: gli accreditati sono 17 per 400 posti di cui 300 subito disponibili.
Cinque si trovano nel cagliaritano (Uta, Villasimius, Quartu Sant'Elena, Capoterra, Cagliari), uno nel Medio Campidano a San Gavino Monreale, uno a Iglesias, cinque nel Sassarese (Alghero, Porto Torres, Bonorva, Santa Teresa di Gallura, Sassari), tre nel Nuorese (Austis, Nuoro, Unione Comuni Marghine) e uno a Tresnuraghes, in provincia di Oristano. Aglientu, Austis e Bonorva sono dedicati ai minori non accompagnati.
"Le attività di accoglienza di secondo livello iniziano a decollare", ha detto l'assessore regionale agli Affari generali, Filippo Spanu, che oggi ha presentato una serie di iniziative per l'inclusione dei migranti nell'Isola.
Ai 300 accolti negli Sprar si aggiungono i 4.146 richiedenti protezione internazionale nei 143 Centri di accoglienza straordinaria (Cas), di cui 1.812 dislocati in provincia di Cagliari, 1.577 a Sassari, 454 a Nuoro e gli altri 303 nell'Oristanese.
La novità, ha spiegato Spanu, è che "l'integrazione dei migranti porterà concrete opportunità di lavoro ai cittadini della Sardegna: tantissimi operatori sono pronti a lavorare su questo sistema". Complessivamente saranno coinvolti 1.200 giovani sardi tra psicologi, mediatori culturali, assistenti sociali e amministrativi.
"Questo - ha ricordato il titolare degli Affari generali - è possibile grazie a risorse aggiuntive comunitarie e nazionali per un ammontare di 70 milioni di euro all'anno necessari per reggere tutto il sistema di accoglienza in Sardegna".