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“Lo so dite che mi sto fisso lamentando ma sfido chiunque al posto mio a non farlo. Da circa 2 mesi ha aperto a 2 civici di distanza, un "minimarket" Bangladesh che vende a tutte le ore birra e superalcolici straccu barattu con tanto di bicchieri e ghiaccio. Da venerdì dovrebbe essere operativa l'ordinanza comunale che vieta la vendita d'asporto dopo le 22 e il consumo per strada nei quartieri di Stampace e Marina. Ma per loro evidentemente non vale e il sottoscritto ha giornalmente scontri verbali ( per il momento) con loro. Il risultato è che Turisti Erasmus e locali comprano da costoro e bevono per strada organizzando dei botteillon o simili eventi a 50 metri dal pub, dove vengono a pisciare e il vicinato si lamenta con la mia attività. Cosa devo fare ?? Esposti ? Non servono a un ca... è andato un amico in divisa nei giorni scorsi, l'han preso per il culo cosi come fanno con me e con le regole della comunità”.
CORSO VITTORIO EMANUELE, PEDONALE. Lo scrive a chiare lettere Massimo Melis Danielli, stanco nel vedere come vanno le cose in centro città, dove regole, norme, divieti e osservanze forse non valgono per tutti o per pochi: l’ordinanza sindacale firmata dal primo cittadino Zedda è chiara, non si possono vendere alcolici in bottiglia d’asporto, così come esistono le regole del buon senso, ma al contrario chiasso, rumore, schiamazzi, persone che urinano nei vicoli la fanno invece da padrone.
L’amarezza rimane per chi paga le tasse, per chi è perentoriamente abituato a rispettare il sonno altrui con sacrificio: in questi giorni le pattuglie della Polizia Municipale di Cagliari stanno effettuando maggiori controlli proprio in virtù della recente ordinanza “salva-schimazzi”, speriamo possa servire a placare gli animi di cittadini e negozianti nella festosa movida "casteddaia".