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Un atto estremo, dettato dalla disperazione, che ieri sera poteva avere un epilogo atroce: una mamma si è imbottita di farmaci, ha avuto il tempo di scrivere in un pezzetto di carta il suo grido di dolore, ha perso conoscenza e dopo due ore è stata ritrovata accasciata sul letto dal marito che, rientrato dal lavoro, ha immediatamente chiamato il 118.
Trasportata al Santissima Trinità la donna è tuttora ricoverata nel reparto di Medicina Generale, fortunatamente, secondo i medici, non corre pericolo di vita. A raccontare volutamente la triste vicenda è il suo compagno, che lavora come dipendente civile in aeroporto a Decimo.
Dal novembre del 2013 i servizi sociali del Comune hanno tolto loro l’affidamento dei loro bimbi, due maschietti, uno di 7 e l’altro di 9: un triste episodio familiare accaduto diverso tempo fa alla donna, l’ha fatta cadere in forte depressione tanto da chiedere aiuto alle Istituzioni e ricorrere alla prescrizione di una cura farmacologica antidepressiva.
Da lì un susseguirsi di situazioni complicate tra asilo e famiglia per i piccoli, difficoltà per il papà di gestire da solo circostanze difficili e in salita, tanto è bastato per far interessare i Servizi Sociali e il Tribunale per i minori che hanno decretato l’assegnazione cautelativa dei bambini in una struttura protetta, a Genoni.
E’ sconvolto Marco (nome di fantasia per tutelare i minori, n.d.r.), ha chiesto aiuto con un’intervista realizzata anche negli studi della trasmissione televisiva di Antonello Lai, su Zona Franca a Tcs: un disperato appello chiesto anche alla redazione di SardegnaLive, aiutateci, non possiamo stare senza di loro, ci mancano da morire – ha riferito l’uomo. Quattro lunghi anni senza vedere i loro figli, ora non sanno più che fare. Questa mattina, al telefono, Marco con un sospiro di sollievo ha detto che sua moglie sta meglio ma è ancora sotto stretta osservazione a Is Mirrionis “E’ salva per miracolo, ma non possiamo più vivere in questa situazione, allontanati dai nostri bambini, significa solo stare male ogni giorno”. Una storia assurda, vissuta tra le mura domestiche e che per la coppia è un’angoscia quotidiana senza via d'uscita.