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Si è spento due giorni fa, dopo un breve ricovero in ospedale, a causa di un’ischemia cerebrale.
Ferruccio Checchi aveva 84 anni, originario di Monterotondo, vicino Roma, ma cittadino onorario di Dorgali, dove è stato pioniere del turismo a Cala Gonone e non solo.
Qualche giorno fa Checchi aveva accusato un malore mentre si trovava nella sua casa romana, immediato il ricovero in ospedale ma la l’ischemia non gli ha lasciato scampo. L’uomo era sposato e aveva 4 figli. L’imprenditore che amava la Sardegna era diventato noto nell’isola non solo per le sue strutture ricettive ma anche perché nel maggio del 1995 fu rapito dall’Anonima sequestri.
L’uomo venne prelevato dal villaggio turistico Palmasera di Cala Gonone. Inizialmente l’obiettivo era la figlia dell’imprenditore, Gioia, che all’epoca aveva solo 3 anni. Ma non trovandola – intuito il pericolo era stata nascosta – Si dovettero “accontentare” del padre. La prigionia durò fini a fine ottobre. L’uomo aveva vissuto per cinque lunghi mesi in una grotta nella valle di Lanaitto, tra Dorgali e Oliena. Nonostante questa tragica esperienza Ferruccio Checchi continuò a vivere nell’isola e amarla.