Protesta dei dipendenti dell'Ati-Ifras, la società che gestisce i lavoratoti del Parco Geominerario della Sardegna, due dei quali, un uomo ed una donna, stamani sono saliti su una gru all'interno del complesso del nuraghe Sirai, a Carbonia, e minacciano di gettarsi nel vuoto se non saranno pagati gli stipendi arretrati.

Sul posto la polizia e i carabinieri e i sindacati per la mediazione.

Proprio la settimana scorsa i dipendenti dell'Ati avevano organizzato un sit in di protesta a Cagliari chiedendo il pagamento degli stipendi arretrati e per rivendicare il rinnovo della convenzione con la Regione sarda per la bonifica ed il ripristino di siti minerari inquinati, il recupero e la valorizzazione dei beni culturali e la gestione di attività turistiche e agricole.

L'Associazione temporanea di imprese ha comunicato di non poter adempiere ai pagamenti per ritardi nei pagamenti da parte della Regione Sardegna, che a sua volta ha comunicato che incontrerà i dipendenti dell'Ati-Ifras tra il 15 ed il 30 giugno prossimi.

La paura dei 527 dipendenti (prevalentemente lavoratori socialmente utili del Sulcis, ma anche dell'Arburese e di Lula) è che la convenzione stipulata nel 2001 tra Ati e Regione per la gestione dei beni delle aree minerarie dismesse del Geoparco, e in scadenza il 31 dicembre 2016, non venga rinnovata.