La Sardegna ospita circa 2mila migranti e si prepara ad accoglierne entro il 2016 altri 2.835, in base alla quota assegnatale dallo Stato. Dalle navi che negli ultimi mesi hanno attraccato nel porto di Cagliari per sbarcare centinaia di persone soccorse al largo della Libia sono scesi anche circa 250 minori non accompagnati, 200 dei quali ancora ospiti di comunità alloggio per minorenni.

La Regione si appena dotata di un piano regionale per l'accoglienza, un documento di 50 pagine approvato dalla Giunta e presentato stamane dal presidente Francesco Pigliaru e da Angela Quaquero, delegata della presidenza per le questioni relative ai migranti.

"Siamo fra le sette regioni che hanno individuato strategie per l'inclusione dei migranti nel loro territorio", ha sottolineato Quaquero, ricordando come la Sardegna sia stata elogiata assieme alla Toscana, da valutatori europei indipendenti, per l'efficienza e la qualità della prima assistenza ai migranti sbarcati finora nel porto di Cagliari. Se le risorse per la prima accoglienza nelle strutture individuare dalle prefetture sono nazionali, quelle per gli interventi della cosiddetta "seconda accoglienza", destinata a coloro che scelgono di restare e integrarsi in Sardegna, sono previsti nella programmazione integrata regionale delle politiche sociali.

In particolare, per il 2016 la Regione ha stanziato 4 milioni 752.428 euro, tutte risorse del Fondo sociale europeo. La metà finanzierà un avviso pubblico per reclutare mediatori culturali, figura essenziale anche nella prima assistenza. Altri 25mila euro, da assegnare sempre con avviso pubblico, sono previsti per la formazione dei gestori dei centri di accoglienza.

Per la rete "Liantza" ci sono 222.400 euro, mentre 1 milione 143.771 euro rifinanzierà il progetto Diamante plus destinato a valorizzare le competenze (per esempio in materia di florivavaismo e cucina) delle donne immigrate, che ha già consentito a un gruppo di loro - ha spiegato l'assessore regionale del Lavoro Virginia Mura - di essere assunte in aziende in cui avevano svolto un periodo di tirocinio o di avviare una propria attività.

Altri cinque milioni di euro, sempre da assegnare con avviso pubblico, sosterranno progetti integrati di infusione attiva rivolti alle vittime di violenza, di tratta e grave sfruttamento di minori e minori stranieri non accompagnati.

"Ognuno deve fare la sua parte", ha ribadito Pigliaru nell'introdurre il piano della Regione, che cerca di rispondere alla scarsità di strutture di accoglienza idonee e di progetti Sprar attivi.

"E noi qui esponiamo la nostra visione, che non è sempre in linea con quello che pensa il governo". "Noi abbiamo bisogno degli immigrati", ha aggiunto l'assessore delle Politiche sociali Luigi Arru. "E' ora di affrontare la questione dando una risposta alla sua complessità".