«La salute non è merce e non si tocca. La salute è un diritto di tutti». I muri dei paesi della Barbagia e del Mandrolisai sono coperti di manifesti che riportano, a caratteri cubitali, questa frase che riassume la battaglia a difesa dell'ospedale San Camillo di Sorgono.

È forte la mobilitazione che agita l'inquieto vivere del centro Sardegna, dopo la proposta di riordino del sistema ospedaliero avanzata dall'assessore della Sanità Luigi Arru e dalla Giunta di cui fa parte. Amministratori locali e cittadini hanno contestato i propositi avanzati dal governo regionale che porterebbero alla perdita di numerosi servizi essenziali per il San Camillo.

La mobilitazione vera e propria si apre martedì prossimo a Tonara. «È pronto - spiegano i sindaci e i promotori del tavolo permanente per la salute - il calendario delle iniziative pubbliche che si terranno nei comuni del distretto, aperte ai cittadini, alle forze politiche e sindacali, per informare la popolazione dei rischi che corriamo».

I tagli porterebbero allo smantellamento dei reparti di chirurgia, di medicina, di radiologia, alla soppressione dell'anestesia, alla trasformazione del laboratorio analisi in un semplice centro prelievi, alla riduzione dei posti letto e alla cancellazione della direzione sanitaria. Per giovedì prossimo è previsto l'incontro dei sindaci con il commissario straordinario della Asl di Nuoro, Mario Palermo, in attesa del faccia a faccia con l'assessore Arru.

«Non abbiamo tempo da perdere - chiariscono i primi cittadini - ma vogliamo risposte chiare e ufficiali».