Questa mattina la Città di Alghero ha intitolato al maresciallo maggiore della Guardia di Finanza, Francesco Sotgiu, la piazzetta ricompresa tra le piazze Pino Piras e Porta Terra.

Alla cerimonia, inserita all'interno delle celebrazioni del XX Raduno Nazionale dell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia, in corso di svolgimento in questi giorni in città, hanno presenziato le massime autorità militari locali e regionali. Fra gli altri il sindaco di Alghero Mario Bruno, il comandante interregionale dell’Italia Centrale, generale Edoardo Valente, il comandante regionale della Guardia di Finanza, generale Bruno Bartoloni, il presidente nazionale dell'Anfi generale Umberto Fava, la famiglia Sotgiu al completo rappresentata dalla figlia Lidia.

Francesco Sotgiu nacque ad Alghero il 16 agosto 1896. Giovanissimo partecipò alla Prima Guerra Mondiale e venne decorato con una croce al merito di guerra e con la medaglia interalleata della Vittoria. 

Nel 1920 si arruolò nella Guardia di Finanza prestando servizio a Rodi Egeo, presso la Legione di Bari. Il 1° febbraio 1930 viene trasferito presso la Legione di Trieste, con sede nella città di Fiume. Per i suoi elevati meriti conseguì una brillantissima carriera: fu nominato sottobrigadiere nel marzo 1921, promosso brigadiere nel luglio 1926, maresciallo ordinario nel 1930, maresciallo capo nel 1933 e maresciallo maggiore nell’ottobre 1941. 

Nonostante la situazione confusa venutasi a creare nella città di Fiume, il maresciallo Sotgiu continuò a permanere in servizio recandosi quotidianamente in caserma. Il 3 maggio 1945 venne catturato dalle forze dell’esercito popolare di liberazione della Jugoslavia, che dichiarò prigionieri anche tutti gli altri finanzieri presenti. Nella caserma, nei giorni successivi, vennero radunati altri militari prigionieri per essere avviati dopo qualche settimana oltre il confine Italo Slavo, in località sconosciute, senza alcuna traccia del futuro destino. 

La memoria dei finanzieri caduti nella Venezia Giulia, Istria e Dalmazia nel lungo periodo di occupazione nazi-fascista, è stata onorata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con la concessione della medaglia d’oro al merito civile alla bandiera di guerra della Guardia Di Finanza. 

Questa la motivazione: “I reparti della Guardia di Finanza dislocati lungo il confine orientale, dopo l’8 settembre 1943, pagarono alto tributo di sangue pur di affermare i principi di legalità, della sicurezza economico-sociale e della salvaguardia dei valori etico-morali. Strenuo baluardo dell’italianità e dell’integrità territoriale, i finanziari di stanza nella Venezia Giulia, Istria e Dalmazia rimasero al loro posto di servizio, dopo l’armistizio, scrivendo pagine luminose di generoso altruismo”.