In queste drammatiche ore la solidarietà degli allevatori sardi è davvero grande verso i colleghi dell'Alto Oristanese e del Marghine che sono stati gravemente danneggiati dal pauroso incendio dello scorso fine settimana.

Il telefono del vicesindaco di Sedilo Salvatore Pes continua a squillare. "Chiamano da tutta la Sardegna", riferisce l'amministratore che ha deciso di abilitare anche la sua email personale per raccogliere le comunicazioni e le offerte: pessalva@tiscali.it. Dal Comune stamane è partita una richiesta urgente per l'agenzia Argea e per il censimento dei danni nelle campagne. Stime non ce ne sono ancora. Ma si parla di un conto a molti zeri.

"Abbiamo i primi numeri riferiti agli animali", spiega il vicesindaco.

"Tre cavalli e un asino morti, poi 8 ovini e altre 120 pecore ferite oltre a 7-8 mucche ferite. Le aziende danneggiate", prosegue Pes, "sono 115 e il 30% almeno di queste sono rimaste senza pascolo".

Il fuoco ha bruciato tutto e continua ad alimentare le polemiche. In Comune non nascondo il malcontento condiviso con la intera popolazione e con chi sabato sera ha visto con i propri occhi quelle drammatiche scene.

"Non ha funzionato niente", accusa Pes. "I canadair e gli elicotteri hanno fatto i lanci solo alle 19, quando le fiamme stavano arrivando al paese e dopo le innumerevoli richieste del maggiore Alfonso Musumeci, comandante della compagnia dei carabinieri di Ghilarza. L'agro e' stato sacrificato".

Gli amministratori locali non hanno gradito neppure le visite istituzionali di domenica e di ieri. "Certe passerelle potevano proprio evitarsele", polemizza il vicesindaco Pes, in riferimento al sopralluogo degli assessori regionali dell'Ambiente, Donatella Spano, e dell'Agricoltura, Elisabetta Falchi. "Glielo abbiamo anche detto".