Una possibile speranza per i dipendenti della Portovesme srl, sia diretti che indiretti, potrebbe essere in vista nonostante le richieste immediate di risposte da parte di Cgil, Cisl e Uil dei settori chimico e metalmeccanico per gli operai e le loro famiglie nel Sulcis.

Questo è quanto emerge dall'incontro in corso al Mimit con la presenza dei vertici aziendali controllati dalla multinazionale Glencore, del ministro Adolfo Urso e della sottosegretaria Fausta Bergamotto, responsabile delle crisi industriali. All'esterno del palazzo in via Molise a Roma, una delegazione rumorosa di lavoratori provenienti da Portoscuso si è radunata con striscioni che recitano: "Basta delocalizzazioni: 1200 posti a rischio. Governo e Glencore rispondano".

"Il governo nazionale deve esercitare pressione su Glencore affinché ritorni sulla decisione di chiudere la linea zinco", afferma Roberto Forresu della Fiom, sottolineando l'importanza di garantire la continuità produttiva se la produzione è strategica. "Abbiamo ufficialmente richiesto il ripristino della linea zinco al tavolo", dichiara Pierluigi Loi della Uiltec, in attesa di una risposta dall'azienda. Si apprende che l'incontro è stato temporaneamente interrotto per una pausa.