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Revisione della spesa, riforma delle leggi che disciplinano l'organizzazione della Regione e delle autonomie, trattative col governo per allentare i vincoli di spesa del patto di stabilita' per consentire un'ulteriore spesa di 1.200 milioni di euro, investimenti in opere pubbliche indispensabili e nell'istruzione sono fra gli obiettivi principali della Giunta Pigliaru, orientata a promuovere una "società equa e sicura e lo sviluppo".
Il presidente Francesco Pigliaru li ha illustrato nel dettaglio nelle sue dichiarazioni programmatiche al Consiglio regionale, in un discorso durato circa 50 minuti, dieci in meno di quelli a disposizione.
"Dovremo chiamare la Sardegna a fare sacrifici per rialzarsi", ha detto Pigliaru, "e mettere la spesa corrente sotto stretto controllo per creare spazio per investimenti pubblici e favorire quelli privati. Altrimenti non ci sara' sviluppo ne' lavoro. Il primo ad affrontare queste fatiche e fatiche dev'essere il ceto politico, altrimenti non avremo credibilita'. Governare e' un'impresa nobile e ardua.
"Sono il presidente di tutti i sardi, anche di chi ha votato per una proposta politica alternativa, inclusa quella di chi e' rimasto fuori da quest'Aula", ha ribadito Pigliaru, che si e' impegnato a dare "risposte credibili" anche a chi non ha votato". Il presidente ha esortato le forze politiche a "concentrare le energie sui problemi della gente" e ha escluso "facili proposte demagogiche, che creano prima illusioni e poi ulteriore sfiducia".
"Faremo tutto cio' che e' necessario per operare in un clima di assoluta trasparenza e onesta' e per riconoscere e valorizzare il merito di chi lavora con noi", ha precisato Pigliaru.