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«Il Nostra Signora della Mercede è vero, è un piccolo ospedale, ma è di grande importanza per tutta l’Ogliastra». A parlare è Adriano Micheli portavoce del comitato spontaneo Giù le mani dall’Ogliastra. La situazione dell’ospedale ogliastrino non è delle migliori.
Sono diversi i reparti e i servizi a rischio. Mancano i medici e quei pochi che ci sono fanno i salti mortali per coprire i propri turni e quelli scoperti. «È vero c’è carenza di personale a livello nazionale ma ciò non toglie il fatto che oggettivamente dopo la riforma della rete ospedaliera voluta dalla giunta Pigliaru la situazione si è ingarbugliata ed ora ne stiamo subendo le conseguenze», ha detto il portavoce.
«Di riflesso pure la sanità sul territorio boccheggia e non offre quel servizio che dovrebbe. La situazione del reparto di Ortopedia è solo la punta di un iceberg che pian piano si scioglie sotto l’occhio di tutti». Ma i problemi esistono anche in altri settori: «Gli stessi problemi stanno emergendo anche nel reparto Chirurgia, il pronto soccorso è in continua emergenza, l’emodinamica è pronta ma non parte, il punto nascita rischia di saltare, disagi anche al centro trasfusionale, la rianimazione è in coma, ovunque ti giri c’è sempre un problema».
Per Micheli fino a poco tempo fa la situazione era migliore di quella attuale: «Sino a poco tempo fa il nosocomio era considerato un fiore all’occhiello della sanità ogliastrina e la oramai storica Asl numero 4 era l’unica virtuosa tra tutte le otto dell’isola, oggi invece sta cadendo a pezzi». Secondo Adriano Micheli l’ospedale nel territorio ogliastrino è indispensabile anche per questioni geografiche, gli ospedali più vicini sono a Nuoro, circa 70 chilometri, e Cagliari, oltre 120. «La nuova classe politica per ora oltre manifestare il suo interesse poco ha fatto per trovare delle soluzioni immediate per porre fine a questo scempio. Ora viene difficile recuperare i buoi che sono scappati dal recinto. Questi ultimi anni hanno visto un decremento di tutte o quasi le attività di prevenzione, cura e riabilitazione. Sostanzialmente al cittadino Ogliastrino viene negato in parte il diritto di curarsi».
Altri disagi del presidio:
- Carenze in organico del Centro Salute Mentale, Neuropsichiatria Infantile, Igiene Pubblica e del Distretto, quest’ultimo carente in specialità quali Cardiologia, Ginecologia, Endocrinologia, Medicina dello sport, Allergologia, Urologia, Riabilitazione, Terapia del dolore, del tutto assente la Pneumologia.
- Mancano Pediatri e Medici di Base
- Nel Distretto di Tortolì (1855 Km2- 56362 abitanti) lavora solo un medico che coincide con il direttore del Distretto. Manca il Direttore delle Cure primarie e Specialistica ambulatoriale.
- Tutte le Pratiche dell’ Uvt, con le quali si inseriscono i pazienti in Adi-strutture residenziali, sono gestite dal direttore del Distretto e da un dirigente della direzione sanitaria del presidio in collaborazione di un assistente sociale e una infermiera. Gestiti circa 1200 pazienti.