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Strutturalmente il castello è disposto su tre livelli costruttivi che a loro volta sono circondati e protetti da altre mura perimetrali innalzate dove il nemico poteva trovare un possibile varco.
Oltre all’aspetto storico il Domo Andesitico di Acquafredda presenta svariati motivi di interesse naturalistico: gli aspetti paesaggistici, la geologia, la fauna e la flora fanno di questo luogo un sito naturale di grande valore estetico e di notevole interesse scientifico.
Il colle e le persistenti murature che lo sormontano hanno assunto l’immagine di un unicum naturale osservabile dalla piana circostante a 360 gradi e rappresenta una delle maggiori risorse paesaggistiche della zona. Dall’alto del Domo si gode un magnifico panorama delle valle del Cixerri degli stagni di Cagliari e del mare, della Marmilla e dell’iglesiente e, nelle giornate serene, del lontano Gennargentu.
IL RECUPERO. “Il sito – puntualizza Matteo Pitzalis, della cooperativa Antarias - in stato di abbandono fino al 2002, è stato ripulito sia da rifiuti che dalla vegetazione in eccesso, e reso fruibile attraverso la creazione di percorsi destinati a scolaresche, visitatori singoli e in gruppo, che hanno permesso l’avvio delle visite guidate nel 2003 sempre avvalendosi di addetti iscritti nel registro regionale delle guide turistiche e ambientali escursionistiche. Oltre alla manutenzione del sito, alla sua promozione e allo svolgimento delle visite guidate, negli anni Antarias organizza escursioni su itinerari di trekking nel territorio di Siliqua e limitrofo e organizza svariate manifestazioni culturali e ambientali in grado di avvicinare i turisti e gli abitanti del circondario. Nel periodo estivo la cooperativa organizza le escursioni notturne al castello, spesso accompagnate da eventi musicali o dall’osservazione del cielo stellato. Ai piedi della fortezza è presente una zona attrezzata con i tavoli da pic nic".
LA VALORIZZAZIONE. La Antarias, società cooperativa è stata fondata nel 1999 da sei giovani di Siliqua con l’obiettivo di difendere e valorizzare il patrimonio naturale del paese, in particolar modo attraverso la cura e lo sviluppo del potenziale turistico del suo monumento più rappresentativo, il Monumento Naturale denominato “Domo Andesitico di Acquafredda”, meglio conosciuto come “Castello di Acquafredda”. Il “Domo Andesitico di Acquafredda” noto come il “Castello di Acquafredda” è un’importante testimonianza di struttura fortificata di epoca medioevale ed ha una duplice forte valenza storico – naturalistica. Il cono su cui è articolata l’antica struttura si sviluppa per un’altezza di256 metri rispetto al livello del mare, e dista3 Km dal centro abitato di Siliqua.
Con il decreto legge n° 3.111 datato 2 dicembre 1993, l’Assessore della Difesa dell’Ambiente stabilisce che il bene, è istituito come Monumento Naturale ai sensi della L.R. 7 giugno 1989, n° 31. Il periodo della edificazione del castello è incerto. Alcuni documenti d’archivio datati 1214 ci fanno sospettare che già il castello fosse in parte costruito, siamo quindi in piena epoca Giudicale e il era Castello inserito nella Curadoria del “Sigerro” faceva parte del Giudicato di Cagliari.
LA STORIA. È comunque opinione diffusa attribuire la costruzione del Castello al nobile pisano Ugolino Della Gherardesca, conte di Donoratico, sin dal tempo in cui divenne Signore della parte sud - occidentale della Sardegna dopo la caduta del Giudicato di Cagliari, avvenuta nel 1257. Le vicende del Conte Ugolino sono diventate celebri grazie ai profondi versi di Dante Alighieri nella sua Divina Commedia: “La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator…”, che inserisce la tragica storia della morte del conte Ugolino nel XXXIII° canto dell’Inferno nel girone dei traditori della Patria dove i peccatori sono immersi nel ghiaccio fino a metà del capo, col viso diritto. Da qui la leggenda del Conte Ugolino che vinto dalla fame si cibo delle carni dei figli.
Il Comune di Pisa rimase per alcuni decenni dopo la morte di Ugolino ancora proprietari della fortezza che passo poi dal 1326 al 1410 agli Aragonesi e quindi agli Spagnoli con la unificazione delle due “Corone”. Prima della battaglia di Sanluri del 1409 il castello di Acquafredda venne per lunghi anni assediato dalle truppe giudicali Arborensi, resistendo a tutti gli attacchi e sopravvivendo dai prodotti che si riusciva a ricavare all’interno della sola fortezza. Sono numerosi ed esclusivi i documenti risalenti all’epoca di tali battaglie, tra cui il più antico inventario di un castello Sardo finora rinvenuto che appartiene proprio al Castello di Acquafredda e che fu redatto da un castellano Spagnolo nel 1338. Dopo la battaglia di Sanluri e la fine del Giudicato di Arborea, gli Spagnoli si impossessano di tutto il territorio Sardo e non temendo più attacchi lasciarono pian piano decadere le scomode fortezza come quella di Acquafredda. Infatti oltre tale data probabilmente, la fortezza non viene più abitata e passò, assieme ai terreni vicini, nelle mani di diverse famiglie feudatarie fino a che non viene riscattato nel 1785 dal Re di Sardegna Vittorio Amedeo.
LE VISITE. Il castello può essere visitato tutto l’anno, sia con la visita guidata che senza (il sentiero è attrezzato con ampi pannelli fotografici e informativi). Le varie iniziative della Antarias possono essere seguite sul sito internet www.castellodiacquafredda.com e sui social facebook e Instangram.