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Si è al momento conclusa con una condanna a dieci mesi la vicenda di Piero Doppiu, il 52enne che lo scorso 8 giugno, a Ozieri, aveva opposto resistenza ai carabinieri, intervenuti per sedare una lite al bar. Ai sei mesi inflitti alcuni giorni fa, ulteriori quattro sono stati disposti ieri dal giudice Elena Meloni, per l'evasione successiva all'arresto. Carlo Pinna Parpaglia, avvocato difensore di Doppiu, ha già annunciato il ricorso in Appello.
Alla base dell'arresto del 52enne, una rissa scoppiata in seguito ad un'accesa discussione con un altro cliente del locale. Ad animare la conversazione, le divergenti opinioni sulla questione Covid-19: laddove uno sosteneva che quella del virus fosse una montatura, l'altro affermava che fosse una cosa seria, per via della quale tanta gente ha perso la vita. Un battibecco che presto si è trasformato in una serie di offese reciproche fra i due, arrivati, infine, alle mani.
A quel punto qualcuno ha allertato i carabinieri, che, una volta arrivati sul posto, sono stati aggrediti e minacciati proprio da Doppiu, ancora visibilmente alterato dalla discussione precedente. "Stasera me ne voglio andare a Bancali. Tanto se non mi arrestate faccio un casino a Ozieri", avrebbe affermato rivolgendosi alle autorità; ammanettato con le accuse di resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, è stato poi trasferito in caserma.
Al termine dell'udienza di convalida era stato mandato ai domiciliari, evadendo però il giorno dopo, e venendo nuovamente arrestato. Ieri Pinna Parpaglia ha spiegato che in realtà in quell'occasione era stato lo stesso Doppiu a contattare i carabinieri riferendo che avrebbe preferito essere arrestato, aspettandoli addirittura in un punto d'incontro. Il pm ritiene si tratti comunque di evasione, mentre il legale afferma si sia allontanato dall'abitazione in cui stava scontando i domiciliari per ragioni di sicurezza personale.
Da qui la richiesta di assoluzione. Dopo una breve camera di consiglio il giudice ha riconosciuto all'imputato le attenuanti generiche, e anche quella speciale che fa riferimento alla costituzione spontanea da parte dell'evaso. Lo ha dunque condannato a una pena finale di 4 mesi (a fronte di una richiesta di 8).