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Il 118 di Sorgono rischia la chiusura. Possibile se l'Asl di Nuoro non troverà una soluzione per potenziare il personale medico. Turni di lavoro di oltre 12 ore, ferie negate da oltre tre anni e spostamenti in un territorio vasto e impervio.
I tre medici in servizio evidenziano i problemi e chiedono che non venga soppresso il 118 nel Mandrolisai.
«La nostra postazione dovrebbe essere gestita da almeno sei medici, e invece da anni siamo solo in tre», dicono Luisanna Sau, Giovanna Manca e Tonino Mocci. «Copriamo un numero di ore molto superiore rispetto a quello previsto dal contratto. In caso di malattia dobbiamo lavorare comunque altrimenti costringiamo il collega che è già in servizio a coprire il nostro turno. Capita che il servizio venga coperto 24 ore su 24 dallo stesso medico, cosa vietata da ogni norma. L'azienda conosce la situazione».
I medici sporadicamente hanno il supporto di colleghi di Siniscola, mentre per un periodo medici di altre postazioni (di Alghero o Tempio, ad esempio) hanno lavorato in Mandrolisai grazie a un contratto aggiuntivo che è stato interrotto.
«È stato chiesto anche ai medici di Nuoro di coprire il servizio a Sorgono - dicono dal 118 ma per ora non si è avuta risposta». Nessun concorso per la copertura dei posti può essere bandito perché la Regione dal 2004 non forma il personale.
Il 118 di Sorgono copre anche paesi dell'Oristanese. «E spesso - raccontano i medici - accompagniamo i pazienti a Nuoro perché a Sorgono diversi reparti sono stati soppressi. Quando interveniamo per infarti, traumi e ictus dobbiamo raggiungere il capoluogo barbaricino e ciò comporta che il territorio rimanga scoperto per diverse ore. Succede anche quando soccorriamo i bambini visto che al San Camillo manca il reparto di pediatria».