I ranger sardi, di fatto armati e tenuti a svolgere a tutti gli effetti attività di polizia giudiziaria, scendono in piazza a Cagliari a protestare: rispetto agli altri colleghi della penisola, non sono ancora equiparati a livello operativo-pensionistico e di turn over ai Carabinieri.

Questa mattina, prima di rivendicare i loro diritti davanti al palazzo del consiglio regionale di via Roma, hanno compiuto un gesto nobile e di solidarietà: hanno donato il sangue all'autoemoteca dell'Avis nel Largo Carlo Felice, circa 80 sacche raccolte come segno di sensibilità verso chi ha bisogno.

I numeri, 1300 agenti del corpo Forestale della Sardegna operano su tutto il territorio, coordinano attività di indagine, contrastando e prevenendo reati ambientali e non solo.

Dei 350 ranger assunti 10 anni fa, nessun turn over di nuovi elementi rispetto a chi è andato in pensione o è in procinto di andarci: "L'azione di questa mattina - spiega il sindacalista Fendres-Safor, Ignazio Masala - è una dimostrazione del malessere del personale, dare il sangue è un gesto umano e di aiuto verso chi ha bisogno, perché siamo stanchi dopo lotte e rivendicazioni di farci dissanguare da chi dovrebbe tutelarci nelle sedi istituzionali competenti. L'equiparazione giuridica, previdenziale, pensionistica e contrattuale al comparto sicurezza non è più rinviabile, nonostante in Regione ci sia già la volontà attraverso una delibera specifica di chiedere al Governo Centrale di adempiere alla riforma".