Per salvare gli istituti penitenziari di Iglesias e Macomer dalla chiusura prevista in un decreto firmato il 28 maggio dal ministro della Giustizia i sindacati della polizia penitenziaria propongono di risparmiare sui costi degli uffici del Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria (Prap) a Cagliari.

"Un intero edificio preso in affito dall'amministrazione che costerebbe, secondo le informazioni in nostro possesso, circa 700mila euro l'anno", scrivono Osapp, Sinappe, Ugl PP, Cisl Fns e Fp Cgil PP, al ministro Andrea Orlando e al vice capo vicario dell'amministrazione penitenziaria Luigi Pagano, ai quali propongono di trasferire gli uffici del Prap e quelli dell'Uepe (Ufficio esecuzione penale esterna) di Cagliari nell'edificio che a Monastir (Cagliari) ospita la Scuola di formazione e aggiornamento della polizia penitenziaria.

I sindacati sono contrari alla chiusura delle due carceri in Sardegna.

"Non si puo' risparmiare sulla pelle del personale, dove e' necessario potenziare e migliorare i servizi, in quei territori fra i piu' poveri della nazionale italiana, dov'e' indispensabile la presenza continua dello Stato", sottolineano le cinque sigle sindacali, dopo una riunione con il provveditore regionale Gianfranco De Gesu, in cui hanno fatto presente i forti disagi per gli agenti di polizia penitenziaria ma anche la perdita di numerosi posti di lavoro per i dipendenti dell'indotto che la chiusura degli istituti di Iglesias e Macomer comportera'.

 

"Ci dispiace che tutto cio' accada nel disinteresse piu' generale da parte della politica", lamentano i sindacati.

"Dov'erano i parlamentari eletti in Sardegna in questi mesi?".

Sulla chiusura del carcere di Iglesias hanno annunciato un'interpellanza urgente al presidente della Regione i consiglieri dell'Udc Gigi Rubiu e Giorgio Oppi, secondo i quali la decisione del ministero potrebbe tradursi in un danno erariale.

"Iglesias ospita detenuti dal complicatissimo reinserimento sociale", ricordano i due esponenti dell'Udc, "In particolare con condanne per reati sessuali (sex offender) e per gestirli gli agenti di polizia penitenziaria hanno seguito corsi specifici. Inoltre, con la chiusura del carcere i 107 detenuti verrebbero trasferiti a centinaia di chilometri di distanza, con conseguente aggravio della gia' penosa trasferta che familiari e amici devono compiere ogni settimana".