In una società che corre veloce, di conseguenza anche usi e costumi mutano sempre più rapidamente: così anche per la musica. Intuire questi cambiamenti può rappresentare una sliding door importante per la riuscita o meno di una proposta da presentare al pubblico di fruitori. C’è un gruppo di ragazzi che, in Sardegna, ha avviato uno dei progetti più brillanti degli ultimi anni nel settore dell’intrattenimento musicale. Originale, ambizioso e soprattutto riconoscibile: prende il nome di “JetLag”, e nel tempo è diventato garanzia di qualità.

È proprio da un’intuizione, ma ancor prima da una passione, che nasce la volontà di portare nel mondo del clubbing isolano una ventata di aria fresca. Dopo oltre un decennio che aveva visto l’esplosione globale del genere EDM, oltre alla diffusione a macchia d’olio del reggaeton, infatti, negli ultimi anni, negli ambienti della movida notturna, è tornato dilagante l’interesse per la musica techno e i suoi sottogeneri.

Un genere musicale che affonda le radici in un complesso intreccio di influenze culturali, storiche e sociali. Dalla Detroit anni '80 al Regno Unito, fino a Berlino negli anni '90, divenuta capitale europea della musica underground. Col tempo la techno si è evoluta, assumento volti e stili differenti, tenendone invariati alcuni e modificandone altri. Oggi offre numerose proposte: da quella che potremmo definire più ipnotica e mentale a quella più dura e martellante, fino alle forme melodiche e “festival-oriented”, adatte a un pubblico più ampio e variegato.

JetLag: la nascita e il decollo

Era il 2018, e due giovani sassaresi, Gigi e Gabriele, decidono di dar vita al marchio JetLag. Le idee sono chiare: lo stile deve essere inconfondibile, la musica la trave portante; lo slogan è emblematico di questa visione condivisa: “Solo per chi ama ballare”. È proprio dal capoluogo turritano che muovono i primi passi, come ci racconta Gabriele Addis: “Il nostro progetto nasce nel primissimo inverno del 2018, dopo che negli anni precedenti era lentamente maturata questa idea. Da fruitori appassionati del genere, infatti, eravamo sempre stati costretti a varcare i confini della Sardegna, vista la scarsa offerta che l’Isola offriva. Così abbiamo creato la prima squadra per avviare l’iniziativa: Gigi mi ha contattato, e a noi si sono aggiunti altri due ragazzi, Fabrizio e Stefano. Così abbiamo chiuso un accordo per fare la nostra prima serata al Touch, discoteca di Sassari in cui Gigi aveva già lavorato. Era il 26 dicembre 2018”.

È il primo tassello, a cui lentamente se ne aggiungeranno altri, non senza difficoltà: “Prima dell’estate abbiamo fatto qualche altra serata, 3 o 4. Durante la pausa estiva, Stefano e Fabrizio decidono di non proseguire, e così proseguiamo solo io e Gigi. Iniziamo una nuova collaborazione, con un altro locale sassarese, l’Enjoy, dove eravamo ospiti il venerdì. E’ proseguita così sino a marzo del 2020, mese in cui lo stop da Covid ha costretto le discoteche e chiudere”. Soluzioni temporanee e alternative, poi un nuovo inizio: “Dall’estate 2020, e in parte nel 2021, il nostro format si è adeguato alle norme vigenti, così abbiamo iniziato a suonare durante gli aperitivi, accompagnando musicalmente i pomeriggi dei locali. Dal 2022 abbiamo ripreso a organizzare eventi nei club, e da quel momento è decollato definitivamente il progetto JetLag”.

Gabriele ricorda l’esatto momento in cui ha capito che il loro lavoro stava ottenendo finalmente i frutti sperati: “Era marzo, forse aprile: avevamo fatto una serata a Sassari che fece immediatamente sold out. Lì venne fuori tutta l’attesa e la voglia che c’era di rivederci dopo un periodo complicato. In estate è arrivata la nostra prima ‘residenza estiva’, ad Alghero, dove abbiamo iniziato le nostre date al Maden. La nostra squadra si è allargata, infatti il team del Maden si è aggregato al nostro progetto, così come Antonio Fois e Francesco Chessa (divenuti soci, ndr.), consentendoci di acquisire non soltanto risorse finanziarie, ma soprattutto umane e professionali”.

Numeri incoraggianti, comunicazione e marketing, richieste di collaborazione: in pochi mesi è diventato sempre più chiaro che il format era quello giusto. “Dalla Sardegna sono arrivate tante chiamate – racconta – e abbiamo dovuto scegliere con cura i passi da fare, riuscendo a organizzare anche alcune date fuori dall’Isola”. Fra le residenze acquisite una delle più ambite e suggestive è il Vesper, beach club incastonato nella spiaggia di Capriccioli, a Porto Rotondo. Ma sono numerosi gli appuntamenti in giro per l'Isola che vedono ormai protagonisti i ragazzi di JetLag.

Maden, Alghero

Dalle serate in discoteca agli “open air”

Il 2024 è stato poi l’anno degli “open air”, un altro grande traguardo per i giovani artisti. Di cosa si tratta? Ce lo spiega ancora Gabriele: “E’ un progetto che si basa sul creare una connessione fra intrattenimento musicale e luoghi storici della Sardegna. Così abbiamo dato vita a serate varie, prima dentro l’ex Cava di tufo a Sennori, poi presso il castello dei Doria, a Castelsardo. Quest’anno abbiamo già replicato a Sennori, e adesso stiamo pensando a un altro castello, anche se non posso dare altre anticipazioni”.

Musica e storia si fondono, nel rispetto dall’ambiente e delle persone. Per questo l’ambizione non si ferma, e il sogno è quello di allargare obiettivi e orizzonti: “Proseguendo su questa scia ci piacerebbe, per esempio, organizzare un evento fuori da un nuraghe”. Naturalmente si tratta di un processo delicato e studiato al dettaglo, visto che si tratta di monumenti dal valore storico, culturale e paesaggistico: “Alla base di tutto c’è il benestare da parte delle amministrazioni comunali. Senza un Comune che ti supporta dal punto di vista tecnico e legislativo non sarebbe possibile. A Sennori ci siamo trovati benissimo, a Castelsardo altrettanto. Le procedure sono complicate, ma necessarie: un piano di sicurezza, spese importanti e una macchina organizzativa efficiente”.

Uno degli obiettivi del format è anche quello di sfatare alcuni luoghi comuni: “Dobbiamo toglierci dalla testa questa credenza che laddove vi sia festa, musica elettronica e ragazzi, vi siano di conseguenza droga, risse e ambienti poco sicuri. Non è così: facciamo una selezione accurata, e la riuscita delle nostre serate, senza mai alcun tipo di problema, è stata la risposta migliore agli scettici. La sicurezza è al centro di tutto, talvolta a costo di ridurre eccessivamente la capienza, munendoci anche di un personale di sicurezza altamente qualificato”.

Musica, passione e rispetto: un format che funziona

JetLag trae ispirazione da esperienze condivise, e dalla forte convinzione che a ballare si possa andare per il puro piacere di stare insieme all'insegna della buona musica: “La nostra iniziativa – racconta ancora Gabriele – cerca di prendere tutto il meglio di ciò che abbiamo visto e vissuto nei nostri viaggi, soprattutto all’estero: dal rispetto verso il prossimo al piacere di frequentare un locale proprio per godersi quella serata musicale. Vogliamo avvicinare le persone a un genere che amiamo, attirarle e appassionarle come lo siamo noi. La musica elettronica è il vettore che ci consente di far ciò: uno stile ricercato, fuori dagli algoritmi radiofonici e più vicino al cuore pulsante della musica stessa. Forse sarebbe stato più facile adeguarci ad altri format già noti, rispettabilissimi e del tutto condivisibili, ma non sarebbe stato quello che cercavamo, e sognavamo”.

La consapevolezza è anche quella di aver saputo assecondare un periodo particolarmente fortunato: “C’è da dire – sottolinea infatti – che stiamo cavalcando un’onda in cui questo genere di musica è diventata fortemente di tendenza fra i giovani. La musica elettronica è un genere che non è mai tramontato, nonostante anche questa abbia avuto i suoi alti e bassi. Un motivo ci sarà: piace e attira, ma per far sì che funzioni bisogna accompagnarla con la passione di chi ci lavora dietro”.

Squadra vincente

Dietro un format convincente c'è, di conseguenza, un team coeso e affiatato che lavora per migliorare e migliorarsi. All'alba del progetto erano solo due amici che inseguivano un sogno, oggi c'è dietro un'équipe di professionisti che remano nella stessa direzione. Come nelle grandi band, anche JetLag vanta i suoi “frontman”, i dj, artisti del suono: Gigi Carbini, come abbiamo detto, è uno dei fondatori, ma anche protagonista dietro la consolle; Antonio Fois, anche lui socio ed entrato negli anni successivi a far parte del team; Alec, giovane artista “svezzato” proprio dalle esperienze targate JetLag; Gabriele, detto “Gabby”, dj romano trapiantato ad Alghero, che segue anche l'etichetta discografica; e infine Federico Bonetti, artista a tutto tondo che alla musica elettronica unisce le percussioni, dando vita a mix e creazioni di pregevole fattura.

Sono solo alcuni dei volti che alimentano la pista da ballo. Dietro di loro, come detto, c'è un gruppo che lavora ininterrottamente. Questa unità di intenti crea i presupposti per alzare l'asticella, ambendo a palcoscenici sempre più prestigiosi. Così conclude Gabriele: “Il futuro? Ci piacerebbe portare la nostra musica oltremare, anche fuori dall'Italia, sempre senza troppi compromessi. Parallelamente vorremmo alimentare il progetto 'open air', iniziando, perché no, a interloquire con la Regione per cercare di diventare una realtà certificata anche da un'amministrazione regionale. Ci piacerebbe che venisse riconosciuta la bontà del nostro progetto, anche come modello per chiunque volesse affacciarsi a questo settore, provando a seguire le orme e la filosofia che JetLag negli anni ha saputo imporre con successo”.