Nessun abuso da parte dei Carabinieri intervenuti in viale Sant’Avendrace dopo la segnalazione al 112: gli operatori di un’ambulanza avevano visto in evidente stato di agitazione Sau, poi l’intervento immediato della Radiomobile. I militari hanno richiamato l’attenzione del ragazzo ma lui ha iniziato a correre disperatamente, ha poi scavalcato un cancello di un condominio per poi accasciarsi a terra.  Il personale del 118 ha operato per una quarantina di minuti anche con il defibrillatore , ma è stato inutile.

Un arresto cardiaco purtroppo l’ipotesi più accreditata: sul luogo della tragedia, il medico legale Roberto Demontis aveva ispezionato il corpo escludendo già dal principio la presenza di lesioni o ferite riconducibili ad un’eventuale violenza subita. Al Policlinico inoltre è stato disposto un esame tossicologico per capire se il giovane gommista avesse fatto uso di droghe o altro riconducibili all’arresto cardiaco: si saprà qualcosa di più tra venti giorni con l'esito definitivo dai laboratori.

Nel frattempo, dopo le affrettate ipotesi delle associazioni “Stefano Cucchi Onlus” e “Contro gli abusi in divisa” su un’eventuale comportamento aggressivo dei Carabinieri, è lo stesso comandante provinciale Luca Mennitti che da via Nuoro ha voluto escludere atteggiamenti aggressivi da parte dei militari. 

Mattia Sau era in città con un amico per festeggiare il compleanno di quest’ultimo che, rintracciato poco dopo dai Carabinieri, ha raccontato di come la serata sia stata trascorsa bevendo rum e vino. Poi la folle corsa verso viale Sant’Avendrace, dove Sau si sarebbe messo a correre senza motivo e trovato poi in stato confusionale dai soccorritori.