In una Cagliari che cercava di riprendersi dalla tragedia generata dalla Seconda guerra mondiale, i cui segni erano ancora evidenti in molti punti della città, ricordo della devastazione causata dai bombardamenti degli alleati nel 43’, la vita, lentamente ma con forza, riprendeva a scorrere e la gente ricostruiva ciò che il conflitto aveva distrutto, compresi i rapporti personali. Dieci anni dopo Mario Piras, di professione falegname, e sua moglie Lucia, decidevano di sposarsi: d’altronde, come si diceva allora, per mantenere una famiglia bastava avere due braccia sane e robuste e tanta voglia di lavorare il resto, con l’aiuto di Dio, sarebbe arrivato cammin facendo e il 22 ottobre del 1954 la nuova coppia veniva allietata dall’arrivo di Luigi, futuro calciatore e capitano del Cagliari, primo di altri nove figli: otto maschi e due femmine. “Gigi Piras.

Una vita in rossoblù”, edito da La Zattera di Alessandro Cocco, racconta la storia del bomber del Cagliari, dell’uomo e del calciatore professionista contestualizzata all’interno di una Sardegna, sociale e sportiva, che non esiste più. Una Sardegna nella quale gli impegni, nello sport come nella vita, perché venissero rispettati e onorati non necessitavano di un contratto sottoscritto davanti a un notaio: una semplice stretta di mano valeva più di mille firme, e bastava. Erano altri tempi, si dirà! Erano altre persone, aggiungo!

I procuratori non esistevano e le multinazionali, padrone delle televisioni, non dettavano legge né imponevano l’orario dello svolgimento delle partite che venivano giocate tutte la domenica pomeriggio, tutte alla stessa ora. Gigi Piras, originario di Selargius, ha dato i primi calci al pallone in strada e nei campetti sterrati e polverosi dell’oratorio don Orione sotto lo sguardo attento di don Patrizio e degli altri formatori, che coadiuvavano il sacerdote nell’attività ludica. Poi è passato al Selargius, dove ha mostrato le grandi qualità tecniche possedute: la capacità di stare in campo, l’intelligenza calcistica, il fiuto del gol innato e le notevoli doti da realizzatore, a cui si sommava la voglia di arrivare a calcare i campi della massima serie con la maglia della sua città: quella del Cagliari.

Passato nella Primavera allenata da Mario Tiddia, dove, il giovane selargino, ha affinato il suo bagaglio tecnico e tattico all’ombra dei grandi campioni che avevano conquistato lo scudetto, Gigi imparò a “rubare” loro il mestiere “con gli occhi”, come gli diceva il nonno. Piras, 104 reti segnate in partite ufficiali giocate con il Cagliari - qualcuno dice che sono state 105 se si aggiunge quella realizzata in un torneo che sperimentava la rimessa laterale con i piedi, come nel calcetto oggi -, ha realizzato il suo sogno grazie alle indubbie doti tecniche possedute e alla passione per il gioco più bello del mondo, ma anche, e soprattutto, ai tanti sacrifici compiuti e alla voglia di arrivare nel calcio che conta indossando la maglia rossoblù della sua terra.

Con quei colori cuciti addosso come una seconda pelle, Piras ha salito tutti i gradini del professionismo, passando dalla formazione Primavera a quella De Martino per approdare, infine, alla prima squadra, della quale, dopo Mario Brugnera, ne divenne il Capitano. Gigi Piras, con Pietro Paolo Virdis, ha raccolto la pesantissima eredità lasciata da Gigi Riva, mito indiscusso e campione inarrivabile e inimitabile nella storia del Cagliari e del Calcio nazionale e internazionale. Dopo il ritiro dal calcio giocato di “Rombo di Tuono”, Piras a vestito, onorandola sempre, la maglia numero 11 in tutti gli stadi italiani più prestigiosi e celebrati siglando, spesso, reti indimenticabili.

“Gigi Piras. Una vita in rossoblù”, racconta la storia di un campione amato dai tifosi, dai compagni di squadra, dai dirigenti e dalla stampa sportiva. Un libro da leggere, far conoscere e regalare a quanti amano il calcio e il Cagliari. Un libro, scritto da Pietro Marongiu con lo stile di un cronista abituato a guardare e raccontare con il cuore; un libro che saprà regalare emozioni a quante/i avranno il piacere di accoglierlo, leggerlo, consigliarlo e promuoverlo.

Dalla sua passione per la storia e l’archeologia sono nate diverse trasmissioni televisive a tema la cultura e le tradizioni popolari, andate in onda su emittenti locali. Ha pubblicato le raccolte di poesie Per amore solo per amore. Sospesi nell’infinito e Pellegrino nel tempo.  Per la Zattera ha pubblicato “La danza della farfalla” (2016) e Oltre la notte (2018). Raccontami (2023), Gigi Piras. Una vita in Rossoblù (2024). Per le edizioni della sera, nel 2024, ha pubblicato il racconto breve “Un tifoso speciale”, che fa parte dell’antologia “Tifosi Cagliaritani per sempre”.