Tre membri dell'equipaggio del traghetto passeggeri Sharden di Tirrenia hanno accettato pene comprese tra 10 mesi e un anno e 10 mesi dopo essere stati accusati di omicidio colposo, naufragio e violazione del codice di navigazione. La tragedia si è verificata la notte del 10 agosto del 2023, quando il traghetto entrò in collisione con un peschereccio, causando la morte di un marinaio senegalese di 41 anni, Diome Mandè. Il corpo di Mandè è stato recuperato a novembre a una profondità di 89 metri. L'udienza davanti alla gip del tribunale di Tempio Pausania Marcella Pinna e alla pm Sara Martino ha portato alla decisione delle pene per Luigi Coppola (10 mesi), Mimmo Ceserale (un anno e 10 mesi) e Giacomo Mereu (un anno e 10 mesi). Nessuna compensazione è stata ancora assegnata alla famiglia della vittima o al comandante del peschereccio Langiu, poiché le parti civili non sono ammesse durante la fase di patteggiamento davanti al gip. La collisione è avvenuta vicino all'isolotto di Capo Figari, poco distante dalla costa di Golfo Aranci, con la richiesta di intervento da parte della Guardia Costiera. Il comandante del peschereccio, Mario Langiu, è stato salvato dopo essere stato sbalzato in acqua, mentre il marinaio senegalese è stato considerato disperso fino al ritrovamento del suo corpo a novembre a 89 metri di profondità. Il traghetto della Moby, diretto a Livorno, ha interrotto la navigazione dopo l'incidente, riprendendola solo dopo l'autorizzazione della Capitaneria. La tragedia ha lasciato ferite profonde, con la giustizia che cerca di fare luce su quanto accaduto in quella drammatica notte.