Dopo un susseguirsi di esperienze, si è messo in gioco e con fatica è riuscito ad aprire due punti vendita con diversi dipendenti. Oggi ce l’ha fatta a rimanere nella sua terra natia. Le belle storie da raccontare, come chi è intraprendente, positivo e sempre a testa alta. Come tanti, nell’Isola, che scommettono, azzardano, creano economia, assumono personale sardo: “Dicono tante cose della Sardegna, perche’ questa terra ha profumi speciali, rumori speciali, panorami speciali, ma se c’è una cosa che la mia terra mi ha donato è proprio questa malattia , la malattia della felicità”. 

Laureato in Ingegneria Elettronica, Filippo Soggiu, 44enne, credeva che il suo futuro sarebbe stato più facile: un lavoro impostato,  nella scuola, in Comune, all’Enel, ma così non è stato se non per una piccola parentesi ad Abbanoa , nella bellissima cornice del potabilizzatore di Sarroch , poco fuori il villaggio Moratti: “Dopo alcune esperienze  in giro per L’Italia – dice - l’occasione della mia vita, vice direttore della Corte del Sole, a casa mia in Sardegna, il più grande mall all epoca di tutto il meridione d’Italia, che sogno. Era un salto nel gotha del management Italiano, nella master class del marketing che nella GDO vede la sua figura di spicco nel Direttore. Un lavoro che adoravo, e dove mi sentivo calzato come una scarpetta al ballo del debuttanti. Apriamo con 1000 difficoltà, Soru, la politica contro, e la società di gestione  milanese che pressa per i risultati. Saltano uno, due, tre direttori, io rimango lì, nelle grandi difficoltà date dalla enorme pressione della responsabilità nella gestione del centro, che fatica a decollare”. 

LE IDEE, I RICORDI. “Perché non renderlo simpatico e speciale – aggiunge Soggiu – do il massimo per dare lustro al mio lavoro e alla mia terra, invento premi speciali con la mimosa d’argento per premiare l’8 marzo le donne eccellenti sarde, oltre ai grandi eventi, dove in un anno arrivano gli Zero Assoluto, Gemelli Diversi, Gabriel Garko, il Gabibbo, ma si mira anche alla cultura, vengono proposte mostre con Diorami Unici, il top della letteratura sarda con Niffoi, e per la prima volta una gestione all’americana con ospiti nazionali di livello altissimo. Ancora, raccolte fondi dove vengono donati al Microcitemico attrezzature per 50mila euro e concorsi incredibili come quello che regala una Casa ad un cittadino, e l’invenzione del Giro d’Italia a nuoto. Niente, nel tardo 2009 il top management della società di gestione mi dice che non mi vogliono più, da sempre mal sopportato per motivi che mai capirò, ero senza lavoro. Era maggio e mi hanno dato 15 giorni per cambiare la mia vita. Sposato da appena 3 anni, avevo accettato il lavoro dei sogni, rinunciando ad un contratto sicuro che oggi rischiava di essere un incubo sicuro”. 

NUOVA VITA. “Quello è stato il mio sliding doors – racconta Filippo Soggiu - quel momento che cambia tutto, dove prendi quello che hai e lo punti tutto su di te, al tavolo da poker della tua vita. Prendo i soldi della mia liquidazione e Rilevo il negozio Thun, famoso marchio di articolo da regalo e poi costruisco dal nulla un marchio di  gioielleria multimarca, oggi Jewy, assoluta novità del settore merceologico. Seguo la passione per il coaching e frequento diversi master in pnl, ricevo il diploma ed investo 1.000 ore di formazione su me stesso. Oggi oltre ai miei negozi a 44 anni, ho pubblicato un libro sulla motivazione personale andato molto bene in libreria dal titolo “La Mente non mente mai”, effettuo consulenze e corsi per professionisti ed ho preso la rappresentanza dei grandi personaggi con la società AllaVigna, tra gli altri i firma copie di Gianni Morandi e Emma Marrone alla Corte del Sole. Ed oggi siamo qui nel 2018 carichi più che mai dopo gli anni più critici per chi fa Business degli ultimi 50 anni . Ed allora,  cosa mi ha insegnato fino ad ora la vita? Mi ha insegnato, Che la gelosia e L’ Orgoglio lottano contro di te quindi è meglio lasciarli perdere . Che la tua famiglia, i fratelli, i cognati, i nipoti, sono la più grande riserva di forza che mai potrai trovare. Che non ti basterà una vita per ringraziare papà e mamma. Che la tua terra ti tira su e ti offre le opportunità, nei momenti duri, che il gol di Gianfranco Zola alla Juventus al Sant Elia mi ha dato più energia  di un assegno in bianco. Che parlare con i tuoi pari, non è mai tempo perso e che dentro di te c’è più forza di quello che credi perché sei Sardo. Un popolo millenario venuto prima anche dei Greci. In tutto questo, la mia terra mi lascia una malattia strana, che spero possa essere contagiosa, una malattia silente ma forte, la malattia della felicità – conclude il giovane imprenditore sardo, per la quale se volete, sono pronto a contagiarvi”.