Si può dire riuscita l’edizione 2018 de “S’iscravamentu padriesu”. Nella serata di ieri, la Chiesa parrocchiale di Santa Giulia è stata invasa d una moltitudine di fedeli che hanno avuto modo di assistere alla discesa del Cristo dalla Croce.

Una cerimonia emozionante, organizzata nei minimi dettagli dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Alessandro Mura, dalla parrocchia e dalla Confraternita di Santa Croce, iniziata poco prima delle 20.00 con la processione dei confratelli e delle consorelle in direzione della Chiesa di Santa Giulia.

La funzione è stata celebrata dal predicatore, Padre Vittorio Bruni, e dal parroco di Padria, Padre Valdomiro Dos Santos. Dopo la lettura della Passione di Cristo, tratta dal Vangelo di Giovanni, e l’adorazione, ha avuto inizio l’atteso rito. Guidati da Padre Bruni, Giuseppe D’Arimatea e Nicodemo, interpretati da Riccardo Poddighe e Antonio Marica, coadiuvati da due confratelli, hanno levato il Cristo dalla Croce.

Una volta posizionato il Cristo nella lettiga, si è formato il corteo in direzione della Chiesa di Santa Croce. Tuttavia, quest’edizione rimarrà nella storia per essere stata la prima in cui una formazione coristica si esibisce in occasione de “S’iscravamentu”.

Il ruolo di cantori è toccato ai bravissimi componenti del “Cuncordu Planu de Murtas” di Pozzomaggiore, composto da Graziano Arru e Salvatore Spanu (boghes), Francesco Deriu (Mesa Boghe), Stefano Leoni e Antonio Fadda (Contra), Sergio Fadda e Pier Giorgio Masia (Basciu) che, grazie ai loro canti, hanno creato un giusto connubio tra fede e tradizione musicale, tipica di questo periodo di Pasqua.