"Abbiamo scritto l'ennesimo comunicato al Questore di Cagliari, rappresentando dettagliatamente la pericolosa situazione per la tutela della salute dei poliziotti che lavorano al Centro di Monastir". E' la denuncia di Luca Agati, segretario provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia di Cagliari.

"All'interno della struttura sono stipati 195 clandestini - prosegue Agati -, di cui 33 positivi al Covid (siamo in attesa dei tamponi sugli ultimi arrivati), a questi si aggiungono 37 richiedenti asilo.Positivi e negativi vivono in totale promiscuità tra loro creando situazioni di pericolo altissime".

Il segretario del SAP prosegue: "Entrano ed escono dal centro stranieri dei quali non si conosce con certezza la condizione sanitaria. All'interno avvengono quotidianamente risse, aggressioni ed accesi diverbi, nonché rumorose proteste che potrebbero degenerare da un momento all’altro. Subiamo questa situazione paradossale frutto di reiterate politiche fallimentari legate all’immigrazione e di un imbarazzante menefreghismo istituzionale. Nonostante l'impegno quotidiano dei nostri vertici, i poliziotti sono costretti a lavorare in una struttura che fino a qualche giorno fa chiamavamo “polveriera pronta ad esplodere”, oggi “luogo dove si alimenta e si tollera l'illegalità”. I principi devono essere uguali per tutti, una persona positiva al Covid deve rimanere isolata e chi è entrato in contatto deve sostenere una rigorosa osservazione sanitaria di isolamento".

"Con i clandestini le regolecambiano? - si domanda Agati - Chiediamo da mesi accertamenti sanitari (tamponi o test sierologici) sui poliziotti esposti in prima persona al contatto con i clandestini positivi al Covid. Il rischio che il virus possa circolare nei nostri uffici e nella case delle nostre famiglie è altissimo, eppure ci scontriamo contro un invalicabile muro di silenzio. Se qualche poliziotto dovesse farsi male per colpa di questa totale disorganizzazione, non esiteremo a percorre ogni strada possibile a tutela dei nostri diritti".