Il tavolo tecnico regionale sull'emergenza della lingua blu è stato istituito con successo oggi dalla giunta regionale della Sardegna. Questo organismo congiunto, composto dalle direzioni generali degli assessorati all'Agricoltura, Sanità e Ambiente, dalle Agenzie Laore, Argea e Agris e dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, si occuperà di affrontare la crisi epidemica in corso. La proposta per la creazione di questo tavolo è stata presentata dall'assessore all'Agricoltura Gianfranco Satta, in collaborazione con i suoi colleghi interessati.

Il compito principale del tavolo tecnico sarà quello di monitorare l'andamento della malattia, coordinare le azioni necessarie per definire misure preventive e interventi di profilassi, individuare le risorse finanziarie necessarie e stabilire i criteri per fornire aiuti alle aziende zootecniche colpite. Inoltre, potrà contare sulla collaborazione dei dipartimenti di Medicina Veterinaria e di Agraria dell'Università di Sassari.

La presidente della Regione, Alessandra Todde, ha sottolineato l'importanza di questo organismo congiunto nel gestire una situazione critica, affermando: "Si tratta di un organismo molto importante per mantenere sotto controllo una situazione, che comunque è grave, per avere tutti gli attori operativi intorno allo stesso tavolo".

Nel frattempo, Coldiretti ha lanciato un nuovo allarme riguardo alla diffusione della lingua blu in Sardegna, sottolineando le gravi conseguenze per le aziende zootecniche della regione. Secondo l'associazione, le perdite economiche stanno raggiungendo livelli devastanti, con una stima di circa 85 milioni di euro di minor fatturato. Coldiretti ha evidenziato la necessità di almeno 35 milioni di euro di indennizzi per far fronte alla situazione attuale. I numeri forniti dall'associazione sono impressionanti: oltre 225.000 animali incapaci di generare reddito, più di 176.000 capi non produttivi di latte e agnelli, e 50.000 animali deceduti su un totale di 1,4 milioni di capi.