"Il Partito Democratico ha consumato oggi il tradimento finale delle primarie e compie una scelta che, per usare le parole sfuggite all'on. Barracciu in un intervallo di sincerità, è frutto della volontà dei soliti capibastone di partito".

Lo ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, commentando l'indicazione del prof. Pigliaru come candidato del centrosinistra.

"La scelta - prosegue Pittalis - è inoltre ricaduta ancora una volta su un protagonista del recente passato soriano. Le prime parole dell'ex assessore sul piano paesaggistico sono sintomatiche di un centrosinistra che ancora rifiuta di fare autocritica rispetto a tale stagione disastrosa e che si ripropone con lo stesso disegno del 2004. Peraltro - osserva Pittalis - l'opinione pubblica, dopo l'esperienza di Prodi e dopo quella più recente del montismo, di chi, celebrato come "SuperMario" ha fatto felici i tedeschi e le banche, ma ha depresso gli italiani, è già vaccinata rispetto ai cosiddetti governi dei professori. Fino a pochi mesi fa i rappresentanti del centrosinistra ci guardavano dall'alto in basso, affermando che noi siamo poco avvezzi a straordinarie esperienze democratiche, come le primarie. Ora i ruoli sono ribaltati perché l'unico la cui candidatura è riconducibile ad un'espressione popolare è il presidente in carica, che ottenne nel 2009 il consenso di 500 mila sardi".

"A proposito di sguardi - evidenzia Pittalis - ci chiediamo come faranno ora i maggiorenti della sinistra a guardare negli occhi i cittadini che in buona fede hanno versato due euro al Partito Democratico per scegliere il candidato. Il segretario regionale del Partito parla di scelta "sarda sarda", simulando entusiasmo per nascondere l'imbarazzo. In realtà - ha concluso Pittalis - la sinistra ha appeso una calza al camino ed ha atteso che qualche "befano" renziano la riempisse. Si precisa che non c'è nulla di personale verso il professor Pigliaru. Al contrario auspichiamo che il giorno dopo le elezioni la Sardegna possa spendere nel migliore dei modi le sue risorse: Ugo Cappellacci alla guida della Regione, Pigliaru ad insegnare all'Università e Michela Murgia a scrivere qualche capolavoro".