PHOTO
Tra i temi politici attuali, tiene banco anche la vicenda della dorsale del metano.
Come rimarca Caminera Noa in una nota, "Sono giorni frenetici per il fronte politico bipartisan che sostiene il progetto per la realizzazione di un metanodotto lungo quasi 600 km che spezzerà in quattro la Sardegna. Il governatore Solinas ha rilanciato l'operazione, gli altri partiti si sono subito accodati insieme a certi sindacati e alle associazioni industriali e i 5 Stelle non sembrano intenzionati a dare battaglia per fermare il progetto".
"Poco male - sottolineano gli attivisti - penseranno i movimenti politici e i comitati che hanno davvero a cuore il futuro della Sardegna, a difenderla. Per il soggetto politico Caminera Noa – che riunisce collettivi e singoli che riconoscono il diritto del popolo sardo all'autodeterminazione e lottano contro il sistema economico attuale – non ci sono dubbi: la dorsale del metano non serve ai sardi, sarà l'ennesima servitù imposta alla nostra terra per gli interessi coloniali dell'Italia".
"Non solo, perché oltre al danno c'è la beffa. Infatti, - secondo il loro punto di vista - benché il vero progetto sia quello di realizzare un gasdotto che permetta di trasportare il gas dall'Africa all'Italia, saranno i sardi a dover pagare interamente – con le loro bollette – la realizzazione del progetto. Tutto il peso insomma graverà sulle nostre tasche, mentre imprese e speculatori si arricchiranno e migliaia di ettari verranno espropriati, resi inutili per l'agricoltura e militarizzati perché il metanodotto diventerà un'infrastruttura strategica, un vero e proprio obiettivo per terroristi o, in uno scenario di costante peggioramento della situazione politica internazionale, eserciti.
"Inoltre - specificano - tutti gli analisti, perlomeno quelli non coinvolti nei guadagni derivanti dalla costruzione del metanodotto, concordano da anni sul fatto che il prezzo del metano è destinato – nei prossimi anni – a salire vertiginosamente, con forniture sempre più piccole da parte dei paesi produttori che preferiranno tenerselo per sé, in uno scenario di crisi energetica e ambientale globalizzata".
"Insomma - concludono -, Caminera Noa sarà in prima fila nella lotta contro l'imposizione di questa ennesima servitù e non sarà sola, ma in compagnia dei comitati che sono attivi da anni e di tutti coloro che hanno a cuore il futuro della Sardegna".