“Ieri insieme a un gruppo di Colleghe Sindache abbiamo siglato una nota stampa per esprimere il nostro disappunto rispetto allo slittamento della discussione in Consiglio Regionale della doppia preferenza di genere. Tergiversare a quanto pare è servito a creare un gruppo di Consiglieri Regionali che chiederà la votazione segreta in aula.”

Sono queste le parole del sindaco di Simaggiore Anita Pili che interviene contro il voto segreto in Consiglio regionale, un'ipotesi ventilata in queste ore per l'iter della legge stralcio che introduce la Doppia preferenza di genere nella legge elettorale statutaria.

“Se la decisione è quella di bocciare l’inserimento della doppia preferenza di genere - prosegue Anita Pili - perché non assumersene la piena personale responsabilità votando in maniera palese? E perché qualche giorno fa è stato dapprima proposto poi ritirato, un emendamento in cui si chiedeva di inserire l’incandidabilita’ dei Sindaci al Consiglio Regionale? Forse quello a cui stiamo assistendo non è il lavoro democratico degli amministratori regionali, ma un attento disegno per mantenere il proprio status quo ed eliminare potenziali concorrenti. Se questa è la politica siamo davvero arrivati a strategie di bassa levatura. Da Sindaco, da membro del Consiglio delle Autonomie della Regione Sardegna e da dirigente regionale del Partito Democratico chiedo ai colleghi amministratori di metterci la faccia, di ragionare per la garanzia della rappresentanza di genere e non per il proprio tornaconto personale”.