Si terrà domani 4 aprile la prima seduta del nuovo Consiglio regionale della Sardegna. Una sedicesima legislatura a cui Anci Sardegna guarda con speranza e in maniera positiva.

“Come tutte le cittadine e i cittadini sardi – sottolinea il presidente Emiliano Deiana – anche i sindaci e i comuni della Sardegna guardano con rinnovata attenzione ai temi imposti dalla campagna elettorale in particolare quelli riguardanti i poteri dei sardi e della Sardegna (Statuto, rapporti con lo Stato, legge elettorale ecc.), i diritti (diritto alla salute, all'istruzione, alla mobilità ecc), le emergenze economiche e sociali (disoccupazione, povertà, emarginazione, spopolamento, emigrazione, catastrofe demografica ecc.)”.

Il numero uno di Anci Sardegna ha annunciato la convocazione di un’ assemblea di tutti i sindaci sardi per stilare una lista di priorità e di temi ritenuti prioritari da sottoporre la nuovo governatore Christian Solinas.

“Tuttavia, poiché il dibattito – aggiunge – fra comuni non si è mai interrotto, si può indicare già da oggi un canovaccio sul quale costruire l'auspicato confronto con il Presidente, la Giunta e il Consiglio Regionale e sul quale la nostra associazione, negli anni, ha assunto già posizioni chiare e condivise”.

Eccole:  la Riforma dello Statuto: “Più poteri ai sardi e maggior rispetto dello Stato italiano verso la Sardegna”, della legge elettorale “Pluralismo, democrazia, rappresentatività, pari opportunità e governabilità”, della Regione Fine del centralismo e del burocratismo regionale, più poteri e risorse ai comuni e alle comunità. Testo Unico per gli enti locali: meno burocrazia e più politica” e Regionalizzazione della finanza locale “Come Trentino e Friuli fine della stagione dei tagli ai comuni, ripristino delle risorse ante 2009. incremento del Fondo Unico per gli Enti Locali sulla base della LR 2/2007”.

 Per quanto riguarda le politiche pubbliche, Anci Sardegna mette al centro La questione dei paesi e della aree interne, n vasto programma di “controesodo” verso delle migliori intelligenze con un solo obiettivo: concorrere al progresso della Sardegna e contrastare i fenomeni di abbandono e di desertificazione umana, la questione dei pastori e la zona franca rurale per rendere convenienti vivere nella bassa densità abitativa e lavorare la terra, la questione delle periferie urbane e dell’emarginazione sociale, della povertà e del contrasto alle crescenti disuguaglianze sociali e territoriali, demografica e le politiche per le famiglie. 

Inoltre per Deiana sono di vitale importanza anche il diritto dei Sardi alla mobilità: “Il viaggio verso il continente non può costare più di una tratta autostradale”, alla salute:“Meno liste d’attesa, meno sprechi, più sanità territoriale e la salvaguardia e il rafforzamento dei presidi sanitari periferici”, la tutela del paesaggio, del mare e della suolo contro i cambiamenti climatici, la legge per una scuola sarda che determini parametri adatti alle esigenze della Sardegna: bilinguismo, cultura e storia della nostra terra e l nuovo ciclo di programmazione 2021-2027 per combattere radicalmente lo spopolamento e la desertificazione umana, sociale e antropologica della Sardegna. 

“L’elenco, naturalmente, – prosegue il presidente di Anci Sardegna – sarebbe ancora molto lungo, ma attendiamo che la Giunta Regionale si insedi e presenti il nuovo Programma Regionale di Sviluppo 2019-2024 per affinare i termini del confronto e per individuare soluzioni il più possibile condivise all'interno del sistema istituzionale della Sardegna”. 

“Siamo certi – conclude – che, nel rispetto del programma che il Presidente Solinas presenterà al Consiglio Regionale, la volontà di confronto col sistema delle Autonomie Locali della Sardegna sarà decisivo per la riuscita di buone politiche pubbliche e delle riforme così necessarie per i sardi e per la Sardegna”.