Siamo in un particolare momento storico in cui l’utilizzo della tecnologia è di vitale importanza per il disbrigo di qualsiasi genere di pratiche ma anche per attività di studio e ricerca. Tuttavia, nel 2018, c’è ancora qualche comunità che di questa non riesce ad usufruirne nei modi dovuti.

È il caso del Comune di Banari, piccolo Comune del Meilogu noto per la sua trachite rossa e per la bellissima Chiesa di Santa Maria di Cea. Come segnalato sia dall’Amministrazione comunale che da alcuni cittadini, il problema con la linea adsl di internet va avanti, ormai, da troppo tempo e, per un paese a cui sono stati tolti alcuni Servizi essenziali, come le scuole e la banca e con le poste a singhiozzo, la pazienza è arrivata al limite.

Negli anni scorsi, era stato anche attivato un Servizio Wi-Fi che tuttavia, non riesce a coprire l’intero territorio comunale. Il 17 febbraio, un gruppo di cittadini ha promosso una contestazione pubblica. In tale occasione, oltre che l’astensione dal voto elettorale di domenica 4 marzo con la consegna delle schede elettorali, venivano denunciati i vari disservizi.

Ad essere chiamata in causa è Telecom Italia, destinataria di una missiva (per conoscenza inviata anche al presidente della regione Sardegna, Francesco Pigliaru, all’Assessore agli Affari generali, Filippo Spanu, al prefetto di Sassari, Giuseppe Marani e al Presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana), datata 19 febbraio, firmata dal Sindaco Antonio Carboni in cui si denunciano le difficoltà che tale situazione sta creando a Banari.

Un disagio, si legge nella lettera, «che persiste ormai da anni, più volte segnalata tramite telefonate sia da parte dell’Amministrazione comunale che di privati cittadini, che lamentano verso il gestore del Servizio Telecom la lentezza esasperante di certe giornate di navigazione, o la completa assenza del servizio, a cui poi si unisce una lentezza nell’effettuazione degli interventi».

Inoltre, viene denunciato il fatto che «la velocità di navigazione dell’abitato di Banari è di molto inferiore a un mega byte, a fronte di un contratto che prevede delle velocità di gran lunga superiori, e mai neanche sfiorate, e un corso del servizio pari a quello di centri abitati in cui dette problematiche non esistono affatto».

Citato anche il progetto di sviluppo della rete in fibra ottica promosso dalla Giunta Regionale “Agenda Digitale della Sardegna Infrastrutture – Piano Banda Ultra Larga” che «malgrado le infrastrutture siano state completate ormai da mesi, questa soluzione ancora non è partita, a fronte di una situazione di ordinaria mediocrità che non garantisce in molte parti del paese la possibilità di una stabile connessione veloce».

Come dichiarato nel corso della riunione pubblica che si è tenuta questa mattina in sala consiliare, alla presenza dell’Assessore agli Affari Generali, Filippo Spanu e di alcuni primi cittadini del Meilogu, il sindaco Carboni ha rimarcato come a questa missiva abbiano risposto l’Assessorato agli Affari Generali, il prefetto, l’Anci Sardegna ma non Telecom Italia.

Tonino Porcheddu (componente del comitato per l’astensione dal voto), nel sottolineare l’esasperazione che ha convinto questo gruppo di cittadini banaresi ad attuare questa forma di protesta, ha fatto un excursus di tutti i disservizi che questa “Assenza di Linea Internet” sta provocando non solo alla cittadinanza ma anche ad alcune imprese del paese. «Siamo all’anno zero», ha dichiarato Porcheddu. «Vogliamo essere considerati alla pari di tutti gli altri e riteniamo doveroso avere un servizio, anche sostitutivo di quelli che ci sono stati tolti. Le istituzioni preposte si devono attivare affinché questo disagio venga tolto sia a Banari che agli altri paesi».

Salvatore Masia (presidente dell’Unione dei Comuni del Meilogu e Sindaco di Cheremule), in rappresentanza del presidente Anci Deiana, ha sottolineato come questo sia un problema che si trascina da anni e ha chiesto alla Regione che si attivi affinché la banda ultra larga venga già attivata nei paesi in cui la stessa è già stata installata.

Sulla stessa linea Mariano Soro (Sindaco di Pozzomaggiore) che, nel suo intervento, ha chiesto alla Regione un sostegno economico alle famiglie bisognose affinché possano usufruire della banda ultra larga. Ribadita l’unitarietà dei Sindaci dell’Unione in queste importanti battaglie per la sopravvivenza delle piccole comunità.

«Oggi ho scoperto che Bessude è l’unico Comune dove la fibra non è ancora arrivata», ha dichiarato Roberto Marras, Sindaco del paese che ha aggiunto come «Bessude è nella stessa situazione di Banari». Marras ha denunciato come «molte volte, il Comune non riesce a trasmettere neanche gli atti di competenza da parte dell’ufficio finanziario ai vari Enti». A suo modo di vedere, una soluzione si potrebbe trovare rivolgendosi a compagnie private.

Un appello a una battaglia da portare avanti in maniera unitaria è stato fatto dall’Assessore Spanu, sottolineando come queste problematiche debbano riguardare tutti gli Enti di governo. «In un contesto in cui abbiamo delle piccole realtà, quello che vogliamo cercare di mantenere è quello dei diritti di cittadinanza e che abbiano sufficienti risorse», queste le sue parole. Rimarcato come Banari sia uno dei primi Comuni dove la fibra è presente ma non è attiva. «Stiamo facendo pressioni presso la Infratel» ha aggiunto l’Assessore che ha ribadito come «bisogna tenere alta la tensione». Sottolineato come si sia riusciti ad abbattere i tempi per avere le autorizzazioni per buona parte dei Comuni sardi. Inoltre, ha spiegato Spanu «abbiamo contattato tutti gli operatori e stiamo facendo un azione affinché si rendano disponibili. Parallelamente abbiamo garantito un sistema di connessione per il pubblico».

Resi noti alcuni numeri: 71 i paesi dove la fibra è già stata collaudata, 20 in via di collaudo, 44 in progettazione, 32 con problematiche di carattere amministrativo non ancora risolti e 129 in costruzione. Per l’Assessore, si cercherà di completare l’intervento per tutti i 278 paesi aderenti al progetto, entro la fine dell’estate.