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“Non è più sostenibile la situazione a cui sono costrette le famiglie che usufruiscono del servizio di cura e assistenza alla persona offerto dalla Residenza Sanitaria unica in Ogliastra sita a Tortolì: occorre un intervento urgente e risolutivo al fine di garantire un servizio necessario e fondamentale”.
Queste le parole di Salvatore Corrias, Consigliere regionale del Partito Democratico e Sindaco di Baunei, dopo le lamentele di alcuni familiari di pazienti ospitati presso la Rsa di Tortolì e prossimi alle dimissioni.
“Recentemente, l’Unità di Valutazione Territoriale ha tenuto una seduta di Rivalutazione riferita agli Ospiti della RSA di Tortolì al termine della quale è stata appurata l’insufficienza dei requisiti per la permanenza degli stessi nella struttura, configurando quale setting successivo il ritorno a casa o in alternativa l’inserimento in Comunità Integrata per Anziani (ex Case Protette) di ben 17 pazienti, alcuni dei quali con decorrenza dal 30.09.2019 ed i restanti dal 31.10.2019”, queste le sue parole.
“Inoltre – ha aggiunto Corrias – , la Commissione ha rilevato come le altre Comunità Integrate del territorio ogliastrino che offrono i medesimi servizi della RSA di Tortolì siano al momento sature al punto da non poter, almeno nell’immediato, ospitare ulteriori pazienti. Su segnalazione di alcuni familiari, mi sono occupato della vicenda prendendo atto delle difficoltà reali di poter gestire al meglio la cura dei loro cari presso il proprio domicilio, situazione assolutamente inidonea rispetto alla professionalità dei servizi offerti in strutture organizzate per tale finalità”.
Per lui “La difficoltà è più grave di quanto possa apparire in prima battuta poiché rischia di diventare un problema sociale che va oltre la condizione di disagio di singoli nuclei familiari: le dimissioni di un numero così elevato di utenti dalla RSA di Tortolì determinerebbe un ridimensionamento dell’organico attualmente in forze, che consta di circa 60 operatori sociosanitari, se non addirittura, la chiusura del servizio”.
A suo modo di vedere “È paradossale che una struttura assistenziale di questo tipo, che offre servizi di assistenza primaria e fondamentale per pazienti con gravi deficit psicomotori, ubicata in un territorio con gravi problemi occupazionali e attanagliato da una crisi economica ultradecennale, possa soffrire di una tale difficoltà”.
“La politica e le istituzioni – conclude – devono percorrere tutte le strade necessarie per trovare una soluzione immediata: pertanto, sto attivando tutti i canali a mia disposizione per convocare un tavolo tecnico che coinvolga sia gli interlocutori locali che i vertici della Regione al fine di chiudere quanto prima questa vertenza. Sarà mio onere sensibilizzare personalmente anche l’Assessore regionale della Sanità a cui ho richiesto un incontro immediato”.