Lo ha ucciso colpendolo ripetutamente con delle cesoie, fracassandogli la testa. Poi è scappato, lasciando l'anziano Adolfo Musini in un lago di sangue. A carico del 40enne Eugenio Corona, disoccupato e tossicodipendente, vicino di casa della vittima, ci sono gravissimi indizi di colpevolezza per l'omicidio di ieri sera, in piazza Valsassina a Is Mirrionis.  È stato messo alle strette e ha confessato, ha detto ai militari dove ha buttato le cesoie sporche di sangue, dentro un tombino e ha ammesso di aver agito sotto l'effetto di droghe.
In conferenza stampa, il Tenente Colonnello del Comando Provinciale Ivan Giorno, assieme al comandante Michele Lastella, assieme al Luogotenente Marcello Meloni e al Maggiore Luca Vasaturo, hanno raccontato dettagli raccapriccianti dell'assassinio avvenuto al primo piano della palazzina dove abitava da solo l'anziano pensionato.
Corona è dunque in stato di fermo e su di lui ci sono parecchi indizi riconducibili alla macabra uccisione: attualmente il pregiudicato tossicodipendente è rinchiuso in camera di sicurezza mentre i Carabinieri del Ris, insieme ai colleghi del Nucleo Operativo e Investigativo stanno valutando ulteriori ed eventuali responsabilità a carico del principale indiziato.
Corona, nel tentativo di derubare l'uomo di denaro e oggetti preziosi, si sarebbe introdotto in casa di Musini utilizzando le tubazioni del gas esterne alla facciata della palazzina, ma una volta all'interno sarebbe stato scoperto dall'88enne. Da lì è nata una feroce colluttazione che è culminata con il ferimento e l'uccisione del poveretto che è stato colpito con delle cesoie. L'aggressore si è poi dileguato rifugiandosi a casa di un amico, anche'gli tossico, dove é riuscito a cambiarsi i vestiti sporchi di sangue.
Al momento, su Eugenio Corona è al vaglio degli investigatori un eventuale coinvolgimento con l'accoltellamento di un 63enne in via Podgora, ferito in casa da un rapinatore che poi è fuggito.