Nonostante i valori medi nazionali vadano migliorando, i reparti di terapia intensiva sono ancora sotto pressione in 8 regioni e province autonome italiane, dove superano la soglia critica, fissata al 30% dal ministero della Salute, dei pazienti Covid-19 ricoverati rispetto ai posti letto disponibili.

Secondo quanto emerge dai dati dell'Agenzia per i servizi sanitari (Agenas), aggiornati a ieri sera e riportati dall'Adnkronos, la percentuale più alta si registra in Umbria con il 45%, seguita dalla Provincia autonoma di Trento con il 39% e dalla Puglia (37%), a fronte di una media nazionale che sta registrando un costante calo ed è stabile da 4 giorni sul 26%.

Le altre regioni che 'sforano' il 30% dei posti Covid nelle terapie intensive sono il Friuli Venezia Giulia (35%), la Provincia autonoma di Bolzano con il 34%, Lazio, Lombardia e Marche al 31%.

In Sardegna, dunque, non si registra una pressione sulle terapie intensive. Ieri, l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, commentando la sentenza del Tar, ha parlato di numeri che “parlano chiaro”.

“L’attuale scenario del quadro pandemico – ha detto - è compatibile con la zona gialla, se non, addirittura, con la zona bianca”.

“Abbiamo subito una decisione su criticità superate. Il buonsenso avrebbe voluto che fosse il Ministero a rivedere le restrizioni, così non è stato e ancora non ne capiamo il motivo”, ha affermato Nieddu.