I sindaci dell'Oristanese marceranno verso Cagliari per chiedere il ripristino dei servizi socio-sanitari attraverso l'invio del personale medico e infermieristico. Stavolta, però, i primi cittadini non avranno il supporto dei comitati dei cittadini.

La manifestazione si terrà nel capoluogo mercoledì 16 dicembre alle 11, davanti alla sede del Consiglio regionale. Le associazioni parlano di "sconcerto e rabbia" anche per non essere stati "informati della data né invitati". I cittadini del Comitato per il diritto alla salute "disconoscono" la rappresentanza dei sindaci che mercoledì sfileranno "non contro qualcosa, ma per qualcosa". Parlano di un "tentativo di deresponsabilizzare la politica sanitaria regionale e locale, che in questi mesi ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare, non decidendo, o decidendo cose sbagliate, senza programmazione e senza logica, senza ascoltare i medici, cui l'Ats, ora Ares, ha posto il bavaglio con minacce di sanzioni disciplinari, senza ascoltare le richieste dei cittadini, viene respinto in toto dagli stessi".

Da qui nasce la richiesta ai sindaci di disertare la manifestazione. "Più volte abbiamo chiesto un'inversione di marcia - ha detto il sindaco di Oristano Andrea Lutzu, che è il presidente del Distretto socio sanitario -. Lo abbiamo fatto in tante sedi e in diversi contesti. Mercoledì lo faremo davanti alla sede legislativa regionale, il parlamento sardo al quale vogliamo far arrivare il grido di dolore di un territorio che sta soffrendo una crisi sanitaria senza precedenti".

"Ribadiremo un concetto messo nero su bianco poche settimane fa: a fronte di una situazione di emergenza occorrono soluzioni di emergenza - prosegue Lutzu -. Se è vero che sono pochi i medici che accettano il trasferimento a Oristano, in questo momento si faccia ricorso agli ordini di servizio o a qualsiasi altro istituto giuridico affinché siano ripristinati gli organici nel territorio".