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La sentenza n. 168 del 2024 della Corte Costituzionale ha annullato la legge n.2 del 2024 della Regione Sardegna, che mirava a mantenere le autonomie scolastiche durante l'anno scolastico 2023-2024. Questo pronunciamento ha riguardato il tema del dimensionamento della rete scolastica, modellato dalla legge statale n. 197 del 2022. La Corte ha stabilito che l'obiettivo della Regione Sardegna di preservare tutte le autonomie scolastiche entra in conflitto con la Costituzione, che assegna alla competenza legislativa statale esclusiva la regolamentazione generale sull'istruzione. Secondo l'art. 117, secondo comma, lettera n della Costituzione, la competenza legislativa statale esclusiva riguarda le "norme generali sull'istruzione".
I giudici costituzionali hanno sottolineato che le Regioni mantengono la competenza nel definire il tipo e la posizione delle istituzioni scolastiche, nonché nel creare nuovi edifici o unire quelli esistenti, considerando le specifiche esigenze di ciascun territorio. Tuttavia, la riforma statale impone alle Regioni di rispettare il contingente di dirigenti scolastici e amministrativi stabilito mediante decreto ministeriale.
La legge regionale, fanno sapere i giudici, "viola il principio della necessaria corrispondenza tra dirigenti assegnati alle regioni e istituzioni scolastiche presenti sul territorio. La disposizione impugnata è anche in contrasto con la lettera g) del secondo comma dell'art. 117 della Costituzione, in quanto, come esplicitato dalla sentenza n. 223 del 2023, la determinazione del contingente scolastico riguarda personale inserito nel pubblico impiego statale".